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Juve spietata

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La Juve si aggiudica con Ronaldo la sfida con una Lazio pallida controfigura di quella che era. L’Inter riesce a prendersi un punto contro una Roma in crescita. Atalanta fermata dal roccioso Verona di questi tempi. Napoli vittorioso in casa contro l’Udinese. Milan a valanga contro il Bologna. 

La Juve è ormai quasi sicura del suo nono scudetto consecutivo. In quella che fino a quattro mesi fa poteva essere considerata la sfida scudetto finisce per avere ragione nel secondo tempo di una Lazio comunque ordinata e asserragliata nella sua metà campo.

Una Lazio che continua a scontare le leggerezze decisionali della sua dirigenza che sperava di competere per lo scudetto con i vari Javan e Andrè Anderson, Moro, Lukaku, Patric, Falbo, Jony, Vavro, Bastos per non contare i vari Durmisi, Berisha a suo tempo e…grazie al cielo mandati in regalo oltre frontiera.

Leggerezze decisionali che si allargano anche nella scelta dello staff medico capace di rendere cronici e da rioperare infortuni che avrebbero dovuto risolversi nel giro di due-massimo tre mesi.

Anche nella scelta dei preparatori atletici e in conseguenza della stessa preparazione atletica compreso il nutrizionista cambiato in corso d’opera, qualcosa…anzi quasi tutto sembra non aver funzionato se allo stato attuale Inzaghi farebbe prima a convocare l’intera squadra della Primavera ed è costretto a mandare in campo  Milinkovic in versione fantasma dell’opera…incompiuta dell’illusione scudetto.

Meno male per la Lazio che hanno incominciato a rallentare anche l’Inter e l’Atalanta fermate sul pari rispettivamente dalla Roma e dall’ottimo Verona dell’astuto Juric. Perché in teoria ci sarebbe ancora da battagliare per raggiungere il secondo-terzo posto in primis per l’onore et in secundis per quella manciata di milioncini in più che questi piazzamenti potrebbero riservare rispetto al quarto posto.

Per quanto riguarda il piazzamento in Europa League la Roma, come abbiamo detto, si prende il punto contro l’Inter e spera in un miracolo mortifero dei cugini in discesa libera. Non demorde il Napoli che pur tra alti e bassi cerca di risalire la china da cui è precipitato mesi fa. Il Milan non concede sconti a nessuno e rimane attaccato agli azzurri di Fuorigrotta grazie alla cinquina appena rifilata al pur dignitoso Bologna.

Il Cagliari invece sembra ormai destinato ad un tranquillo cabotaggio di fine campionato senza più uno straccio di obiettivi e di ambizioni così come il Parma randellato per bene nel suo campo da una Sampdoria che sembra aver ritrovato gioia e vigore nelle gambe e qui sembra esserci lo zampino di quel vecchio volpone di Claudio ancora imperatore.

Il Toro altalenante di questo campionato cade a Firenze dove non ci porta un bacione ma due pere servite dai viola giusto per dare al campionato granata un po’ di pepe nelle ultime giornate.

Sul fronte disperazione il Genoa vince il derby salvezza contro un Lecce volenteroso ma privo di tasso tecnico e certe volte lo sappiamo il cuore non basta se il pallone non sai dove mandarlo e non hai un’organizzazione di gioco tale da trasformare in realtà quello che la tua volontà vorrebbe.

La Spal, con la testa ormai al prossimo campionato di B, perde contro il Brescia attaccato con le unghie e con i denti ad una salvezza tenuta in piedi soltanto dalla matematica: nove punti da recuperare in quattro turni è roba da fantascienza ma almeno è uno scopo a cui attaccarsi per provare a fare almeno un ultimo scampolo di torneo decoroso.

 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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