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Juve, ancora un punto e ci sei!

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COMMENTO AL CAMPIONATO

La Juve vince il confronto con il Milan e si porta a più venti dal Napoli fermato a sua volta in casa dal Genoa sull’1-1.

L’Inter si deve accontentare di un pari a reti inviolate contro la corazzata Atalanta mentre la Roma si impone sul campo della Samp. Va come i gamberi la Lazio che riesce all’ultimo secondo ad agguantare il pareggio all’Olimpico contro il Sassuolo. Zero a zero tra Toro e Parma mentre una Fiorentina sempre più in crisi perde in casa contro il Frosinone. Il Cagliari vince di misura contro la Spal mentre l’Udinese si aggiudica lo spareggio salvezza contro l’Empoli. Stasera il Bologna contro il Chievo proverà ad uscire fuori dalla zona rossa della classifica.

Se per un punto il signor Martin perse la cappa,

la vecchia signora del calcio nostrano per un punticino rimanda semplicemente la festa a sabato prossimo quando andrà a Ferrara a prendersi l’ultimo punto che le serve per vincere il più facile di tutti i suoi infiniti scudetti. La vittoria di misura contro il Milan, nonostante le solite polemiche  sul Var, ha portato ad un distacco di venti punti che rappresentano il trionfo dei bianconeri ma allo stesso tempo il fallimento del calcio e dello spettacolo che da questo dovrebbe derivare.

Una situazione del genere, in tutto e per tutto assimilabile a quella di un calcio da terzo mondo, dovrà essere fonte di meditazione e di profonda riflessione per provare a tornare, lo volesse Iddio, ad un campionato a sedici squadre come dovrebbe essere ma soprattutto ad una più equa distribuzione dei diritti televisivi e quant’altro possa restituirci alla gioia di uno sport non più scontato e noioso come questo.

Il Napoli,

ormai con la testa in goppa…pardon…in coppa, sta giocando con la…debolezza dei nervi distesi e, guarda caso, riesce nell’impresa di farsi imporre il pari al San Paolo dal Genoa tutt’altro che trascendentale delle ultime uscite. Rimane al terzo posto l’Inter che, nello scontro diretto, perché di tale ormai si tratta, con l’Atalanta delle meraviglie gasperiane non riesce a sfondare il muro eretto dalle uguali casacche dei cugini di secondo grado. Questa volta Icardi, ormai separato in casa con i suoi stessi tifosi, non è bastato: la solidità difensiva dell’Atalanta è ormai degna di una finale Champion’s mentre l’attacco dell’Inter ancora non lo è.

La Roma,

contrariamente alle previsioni che la davano per spacciata sul campo dei blucerchiati, riesce, con la qualità del suo unico ultimo senatore- mentore, a spuntarla sul campo tutt’altro che agevole di una concorrente per l’Europa League. Uguale sorte non ce l’ha la colpevole Lazietta di questa ultima settimana il cui valore sul campo sembra essere allo stato attuale in tutto e per tutto paragonabile a quello di una modesta compagine di metà classifica e forse, visti i due ultimi risultati, anche da zona retrocessione.

Il problema, mascherato dalle vittorie contro Roma e Inter,

è sempre il solito: alla Lazio manca la qualità non solo per ambire alla Champion’s ma anche per…osare la partecipazione all’Europa minore. Un organico, quello biancoceleste, che ha cinque-sei buoni interpreti del calcio ma quattro o cinque onesti pedalatori-arrancatori in mezzo al campo dalle cui lente e stucchevoli leve ci si può aspettare poco, per non parlare del resto della panchina. Con queste premesse non c’è da stupirsi se la Lazio fa fatica a segnare: in serie A non si buca la rete o la si buca alquanto raramente, vedi Chievo e Frosinone, se non hai un minimo di qualità.

Qualità eccelsa che neppure il Toro possiede anche se,

a differenza della Lazio, almeno ci mette gli attributi. Un Toro che sbatte contro il muro parmense e rimane a pari punti proprio con la Lazio che deve  comunque recuperare la partita eternamente sospesa con l’Udinese. Neppure la Fiorentina, sconfitta dal Frosinone penultimo in classifica, sembra avere le qualità…organiche per uscire  dalla zona grigia dei senza infamia né lode. A pagarne le spese sarà forse il suo attuale nocchiero ma tanto cambierà poco o nulla con il probabile ribaltone. I viola hanno due-tre ottimi interpreti e poco altro, una squadra che incomincia a somigliare come resa, carattere e forza del collettivo alla Lazio nonostante i dieci punti che le separano, dieci punti che potrebbero pure assottigliarsi, e anche di molto, nelle prossime giornate.

Sul fronte retrocessione

il Cagliari, con la vittoria contro la Spal, sembra essersi definitivamente scrollato di dosso le sabbie mobili della bassa classifica mentre quest’ultima sembra esserci pian piano rientrata: cinque punti dal Bologna non sono poi un viatico così tranquillizzante. L’Udinese aggancia proprio i ferraresi e continua la sua marcia, lancia in resta, verso quella che non appare più come una chimera. In più i bianconeri devono andare a recuperare il match all’Olimpico, terra di regali, contro la Lazio. Chissà che i friulani non riescano nella facile impresa di portare a casa punti come hanno fatto ultimamente Spal e Sassuolo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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