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Italia fiasco per fischi

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L’Italia non va oltre il pari in casa contro la Macedonia: ora per i sorteggi dei play off si fa dura.

Se la Nazionale azzurra è quella vista ieri sera forse è meglio che ai mondiali di Russia non ci andiamo per evitarci di fare figuracce storiche. La squadra allenata da Ventura è apparsa un agglomerato di perfetti sconosciuti assemblati casualmente sotto la stessa casacca. Non c’è l’ombra di un gioco, di un qualsivoglia affiatamento e, dulcis in fundo, neanche di un minimo di amor proprio e di voglia di mettersi in gioco. Storicamente i nostri calciatori non hanno mai amato le partite delle qualificazioni, mondiali o europei che siano. Troppo il rischio di lasciarci le gambe o comunque di perdere forze psico-fisiche essenziali a scapito del campionato. Diciamola tutta: queste soste imposte danno fastidio a tutti e…tutti le snobbano perché è sempre stato così almeno alle nostre latitudini.

In secondo luogo la forza e la tecnica dei giocatori nostrani sono quelle che sono con le dovute eccezioni legate al singolo individuo, vedi Immobile, Belotti e quel che resta della difesa juventina. Per il resto abbiamo solo e soltanto tanti onest’uomini pedalatori di quantità ma di qualità…neanche a parlarne. Ecco quindi spiegato il pareggio di ieri sera all’Olimpico di Torino contro una Macedonia che ormai, è superfluo aggiungere, è al nostro livello con buona pace delle quattro stelle che abbelliscono il  logo della Figc. Siamo ormai come l’Ungheria che da secoli non è più quella dei tempi di Puskas e che è costretta ad accontentarsi di navigare ai margini del ranking Uefa.

Il nostro calcio, già abbastanza retrocesso a livello di club dove sembra aver ritrovato soltanto ora un minimo di ripresa grazie ai calciatori stranieri, è ai minimi storici. Da tempo, a parte pochi casi isolati, non vengono più fuori calciatori alla Del Piero, alla Pirlo o anche alla Bobo Vieri per rimanere al calcio giocato dell’ultimo ventennio. Il livello si è abbassato notevolmente anche perché le nostre società non investono più come un tempo nel calcio giovanile con l’eccezione, va detto, della Lazio che nella Primavera ha trovato la sua fonte di eterno rifornimento…ma una sola squadra non fa appunto primavera.

Il risultato di tutto questo è il golletto messo a segno ieri da Chiellini su imbeccata di Immobile e poco altro da parte dei nostri, a cui si somma il pareggio macedone verso la fine della partita con la nostra difesa presa in velocità e con Buffon che incomincia a sentire sulle sue spalle il peso inesorabile dell’età…ma almeno lui ci mette il fritto…ovvero la tigna, gli attributi e la cattiveria. Di suo ce l’ha messo anche Ventura con scelte abbastanza sbagliate anche se in definitiva lui è costretto a destreggiarsi con quello che passa il convento che è appunto poco.

A questo punto lunedì andremo a rischiare in casa dell’Albania che non ci può, grazie al cielo, raggiungere più ma che può renderci il cammino ai prossimi play off un calvario perché se ci capita a causa della classifica finale una squadra anche solo di medio livello sono dolori. Comunque, ripetiamo, non è una tragedia perché per noi sarà meglio passare la prossima estate in riva al mare piuttosto che andarci a mangiare il fegato in riva al Don perché questo è l’orizzonte assai poco suggestivo a cui dobbiamo per forza abituarci nei prossimi anni.

 

 

http://www.corrieredellosport.it/stadio/?refresh

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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