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Gli dei sono diventati umani

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COMMENTO AL CAMPIONATO

La Juve perde in casa del Verona e viene raggiunta dall’Inter che si aggiudica il derby. La Lazio vittoriosa a Parma segue ad appena un punto.

Continua inarrestabile la corsa dell’Atalanta che va a vincere a Firenze. Roma nei guai: ennesima sconfitta in casa questa volta ad opera del Bologna che supera il Cagliari in classifica sconfitto di misura dal Genoa. Ennesimo sprofondo del Napoli questa volta sconfitto in casa dal Lecce. Un buon Sassuolo vince in casa della Spal e si assesta nella classifica di mezzo. Continua la discesa del Toro sconfitto in casa anche dalla Samp. Pari in ottica salvezza tra Brescia e Udinese.

La Juve non è più il rullo compressore

a cui ci eravamo abituati da otto lunghissimi e forse tediosissimi anni. Gli dei del calcio nostrano sembrano essere di colpo tornati umani e per questo forse…decisamente più simpatici. Su 23 partite disputate i bianconeri hanno dovuto mordere il freno per ben sei volte, frutto di tre pareggi e altrettante sconfitte. Questa volta lo zampino ce l’ha messo lo splendido Verona organizzato come una turris eburnea dall’ottimo Juric. Gli scaligeri infatti nelle due ultime partite, rispettivamente contro la prima e la terza della classe, sono riusciti nell’impresa di strappare quattro punti complessivi…alla faccia della squadra che si doveva salvare. Il risultato di questa ennesima sconfitta sono i processi a Sarri e alla dirigenza bianconera e l’avvicinamento di Inter, a pari punti, e Lazio a meno uno.

L’Inter ringrazia la buona sorte che le ha permesso di ribaltare contro i cugini un risultato che alla fine del tempo appariva ormai compromesso. A contribuire una difesa, quella milanista, da retrocessione. Poco ha potuto fare il buon Ibra a parte il goal di testa e il legno sempre di testa colpito nella ripresa: ad uno vicino alla quarantina come lui, per giunta reduce da un’influenza, non gli si può chiedere di più. E comunque il calcio è anche questo: uno sport altamente imprevedibile che può farti pagare cara la minima disattenzione. Ora i nerazzurri sono chiamati all’impresa fra sette giorni all’Olimpico contro la Lazio.

Una Lazio che va a vincere

settima vittoria esterna, anche a Parma e che ha il secondo attacco ma anche la migliore difesa del campionato insieme a quella dell’Inter. Vedremo a questo punto se la potenza di fuoco della squadra di Conte a Roma troverà le strade aperte come contro il Milan. Un appunto alla Gazzetta dello Sport, nella sua edizione di domenica, tanto generosa nel tessere le lodi sperticate all’Inter quanto incredibilmente cieca e miope quando si tratta almeno di accennare alla Lazio terza ad appena un punto dalle prime della classe. Verrebbe da commentare con un semplice “noblesse oblige” di una testata che, se anche ha sede a Milano, dovrebbe ricordarsi di essere comunque anche a carattere nazionale.

Da registrare nella giornata l’ennesima vittoria, questa volta pure di rimonta, della terribile banda del mago Gasp a Firenze contro una Fiorentina neppure tanto da disprezzare. E, tanto per cambiare, anche l’ennesima sconfitta della Roma in casa, questa volta ad opera di un Bologna commovente che dedica la sua vittoria al suo nocchiero coraggioso Sinisa che sta vincendo su tutti i fronti compreso quello della malattia. I giallorossi quest’anno dovranno accontentarsi di un ruolo di secondo piano in attesa di concretizzare il passaggio di consegne a Friedkin. Il problema è che se non si dovesse raggiungere la Champion’s sarebbero dolori e presagi di un necessario ridimensionamento economico e strutturale.

Continua la lenta

e forse inesorabile discesa del Cagliari, questa volta sconfitto dal Genoa e relegato all’ottavo posto in compagnia del Parma e del Milan così come continua la discesa tra illusioni e conferme deludenti del Napoli sconfitto in casa questa volta dal Lecce formato “coraggio”  di Liverani, un allenatore forse fino ad ora immeritatamente sottovalutato.  Sul fronte delle pericolanti il destino della Spal, sconfitta in casa dal Sassuolo, ad oggi sembra ormai segnato come in parte sembra esserlo anche quello del nuovo Brescia formato Lopez che passa in vantaggio contro l’Udinese ma che poi deve accontentarsi del pari ad opera di De Paul autore di un diagonale vincente contro cui Joronen nulla può.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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