Bilancio pesante quello al termine delle due gare di andata dei quarti di finale che hanno viste impegnate le uniche italiane rimaste in Europa; da una parte la Juventus battuta per 2 a 0 dal Bayern Monaco, dall’altra la Lazio caduta sempre per due a zero sotto i colpi del Fenerbahce. In entrambe le partite ha influito però molto l’arbitraggio sempre pendente verso la squadra di casa, in particolare nel match di Europa League.
La Juventus ha infatti subito per tutti e 90′ minuti la brillantezza dei tedeschi senza dare l’impressione di poter impensierireNeur, fatta eccezione per qualche tiro da fuori. Tuttavia a dieci minuti dalla fine Franck Ribery (Bayern Monaco) è entrato con la gamba tesa sul polpaccio di Arturo Vidal (Juventus) a palla lontana. Su sei arbitri presenti in campo nessuno ha visto nulla, strano perché persino i tifosi del Bayern immortalati dai fotogrammi pare abbiano compreso la gravità dell’intervento.
La partita finisce due a zero per i padroni di casa che con la non avvenuta espulsione del francese avrebbero potuto subire un gol pesantissimo in vista del ritorno.
Alla Lazio è andata anche peggio: nel primo tempo l’arbitro non vede un rigore su Ederson che avrebbe costato il rosso per intervento da ultimo uomo al difensore del Fenerbahce, nel secondo tempo espelle Onazi per doppia ammonizione (la prima non c’era), concede un rigore inesistente ai turchi e si inventa la punizione da cui scaturisce il 2 a 0 definitivo per la squadra di casa.
Il ritorno si giocherà a porte chiuse a causa dell’assurda e politica decisione Uefa.
L’accanimento in Europa nei confronti della prima squadra della capitale va avanti ormai da molti anni: nel ’74-’75 la Lazio venne squalificata dalla Coppa Campioni per una rissa scaturita, guarda caso, da una condotta arbitrale più che dubbia.
Alla Uefa proprio non va giù l’orientamento politico di certe tifoserie e teme che esse possano avvalersi di scenari europei molto prestigiosi, che sia dunque in atto una manovra per epurare dal torneo chi non si adegua all’ideologia perbenista dominante?
Gabriele Tebaldi