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Napoli…fine dei giochi?

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I partenopei al Santiago Bernabeu si illudono con il vantaggio iniziale di insigne ma poi subiscono la fuira dei blancos che li castigano con le reti di Nenzema, Kroos e Casemiro: qualificazione quasi compromessa, al ritorno al San Paolo ci vorrà un miracolo. 

Sembra ormai evidente: il calcio italiano, con l’unica eccezione della Juve, sembra distante anni luce dal calcio che conta europeo. Il Napoli dall’alto di un campionato nostrano tra i più scarsi del continente, si era illuso di andare a Madrid per provare almeno a fare l’impresa. Invece niente, non è bastato il vantaggio iniziale di Insigne capace di segnare con un bolide preciso da quasi metà campo.

A quel punto il Real, che aveva già messo in difficoltà gli azzurri dopo appena una manciata di secondi con Benzemà, proprio con quest’ultimo, autore di uno splendido stacco di testa, trova il meritato pareggio e se aggiungi pure un palo colpito dal francese alla fine del primo tempo si capisce subito quale piega diversa abbia preso la partita.

Nei secondi quarantacinque minuti si consuma il definitivo dramma sportivo con i madridisti che prima vanno in vantaggio con Kross e poi dilagano con Casemiro autore di un bolide che soprende il pur bravo Reina da trenta metri e…chiusa la pratica. Mertens, che nel nostro campionatino di quartiere maramaldeggia come pochi, appena sui piedi si ritrova il pallone per riaprire almeno la partita e dare un senso all’incontro del ritorno, manda alle stelle e…buona notte ai suonatori.

Ora per la gara del ritorno occorrerà un miracolo tipo quelli di San Gennaro perché con un Real così c’è poco da fare…ma tanto il risultato non sarebbe cambiato se di fronte ci fosse stato un Barcellona,un Bayern o anche solo un Machester City o un Paris Saint Germain o il Manchester  United di un paio di stagioni fa.

In questo panorama desolante, in cui le nostre squadre di punta danno l’anima per battere il resto delle compagini di medio basso cabotaggio di casa nostra, un medio-basso cabotaggio che diviene minimo rispetto a come si gioca in Europa, a salvarsi rimane la sola Juve. Una Juve che però, quando è stato il suo turno di sfidare il Barcellona in finale, si è limitata a fare la sua onesta partita e niente più.

Questa è la situazione attuale: il problema grosso è che mai come ora ci ritroviamo con una coperta corta…anzi cortissima. Se ti impegni in campionato, ti ritrovi con le gambe e le idee molli in Europa, se ti impegni in Europa ti ritrovi a metà classifica in casa e magari esci pure al secondo turno nelle coppe. Non illudiamoci più di tanto, se non riusciamo neppure a competere in Europa League, figuriamoci in Champion’s, un motivo ci sarà.  

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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