Home / In Fuorigioco / Italia olè matata la Spagna!

Italia olè matata la Spagna!

Condividi quest'articolo su -->

Impresa storica degli azzurri che battono la Spagna per due a zero. Adesso ai quarti ci aspetta la Germania

Incredibile ma vero, siamo noi a questo punto la squadra da battere. Sabato i tedeschi dovranno incominciare a temerci visti anche i precedenti storici per nulla tranquillizzanti, ultima la semifinale agli europei di quattro anni fa. La Spagna con il suo tikitaka avrebbe dovuto polverizzarci, annientarci, rimandarci a casa con tanto di biglietto di ritorno anticipato e invece ha soltanto abusato di un controllo palla noioso e poco produttivo se escludiamo il paio di interventi prodigiosi a cui è stato chiamato Buffon prima su Iniesta e poi su Piquè. Alla fine gli iberici collezionano un possesso palla pari al 59% ma noi siamo andati vicini al goal in almeno sei-sette occasioni.

Se escludiamo gli ultimi venticinque minuti quando le furie rosse ci hanno effettivamente schiacciato in area di rigore, alla fine, contro tutti i pronostici che ci vedevano nella veste di vittime sacrificali, la partita e il risultato l’abbiamo fatti noi. Merito tutto questo di un Conte semplicemente sublime, peccato che la sua avventura in azzurro sia già al capolinea, e di una difesa inespugnabile. Se è pur vero che a centrocampo ci manca qualcosa dal punto di vista tecnico, il ct ha saputo riequilibrare il tutto dando quel quid in più di cattiveria, fiducia nei propri mezzi, dedizione e concentrazione che hanno fatto dimenticare i, forse solo presunti, limiti tecnici. In attacco non abbiamo Messi, Maradona e neppure Roberto Baggio ma abbiamo trovato in Pellè e in Eder due finalizzatori micidiali che sanno farsi trovare pronti al momento giusto.

Se è pur vero che l’oriundo italo-brasiliano ha sprecato l’occasione della partita a tu per tu con De Gea è altrettanto vero che i suoi scatti e le sue accelerazioni nel breve sono quell’arma in più in grado di aprire le difese anche quelle più organizzate. Le reti azzurre sono state frutto non di casualità ma di azioni corali ficcanti e organizzate. La prima, con Chiellini bravo ad approfittare del grande inserimento di Giaccherini e pronto al tap in vincente di marca rugbistica. Pellè, a due minuti dal fischio finale, ha realizzato un goal molto simile a quello messo a segno contro il Belgio, con il solito destro di giustezza e di potenza. Un gesto in apparenza semplice semplice ma che in serie A l’avrebbero magari sbagliato in molti mandando il pallone alle stelle. Ecco quindi il segreto della nobile Italia di Conte: far sembrare semplice quello che in verità non è. Basterebbe gettare uno sguardo sugli allenamenti e la preparazione del nostro mister per rendersi conto che tutto quello che i nostri fanno sul campo è quasi sempre frutto di una precisa e ostinata organizzazione di gioco studiata mossa su mossa con la lente di ingrandimento e ripetuta fino alla nausea.

Se a questo aggiungiamo la grinta e la determinazione che i nostri mettono in campo e che Conte ha saputo instillare nell’animo dei suoi togliendo loro le solite nostrane e ataviche paure e insicurezze, il quadro è completo e rivela che alla fine, facendo gli scongiuri del caso, la squadra da battere in questi europei forse siamo proprio noi. E ora, bando alle paure e alle preoccupazioni inutili: hasta luego companeros vamos a matar l’Alemagna!

Condividi quest'articolo su -->

Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

Cerca ancora

Il Bologna ferma il Milan e riapre il campionato

Il Bologna esce indenne dal campo di San Siro e il Milan si deve accontentare …