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La Roma prima spreca e poi impreca

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Non bastano le parate di Szczesny e l’orgoglio ai giallorossi: Cr7 li castiga nuovamente con la collaborazione di Vazquez. Resta la consolazione degli applausi madrileni a Totti entrato nell’ultimo quarto d’ora.

 

E’ finita esattamente come all’andata con un 2-0 in verità non proprio adatto a fotografare quello che è successo al Bernabeu. La Roma ci mette l’orgoglio e la voglia di giocarsela comunque di fronte ai mostri sacri del calcio. Peccato che tanto e tale ardimento non siano stati accompagnati da uguale determinazione e concretezza nell’area avversaria dove i ragazzi di Spalletti si sono divorati occasioni che avrebbero quanto meno potuto regalare la gioia di un pareggio. Alla fine salta fuori la classe di chi, insieme a Messi e a pochissimi altri al mondo, può guardare il resto del mondo dal piedistallo del suo strapotere tecnico e umano, parliamo sempre di lui di quel Cristiano Ronaldo che continua insieme al suo avversario di sempre sponda canterana a deliziare gli occhi di chi ama il calcio.

La Roma inizia bene ma Dzeko al 14° si divora da centro area un goal che CR7 avrebbe forse messo dentro senza tanti complimenti: segno questo che la serata inizia sotto auspici non proprio prodighi.  Poco dopo è la volta di Szczesny a scaldarsi le mani sul destro assai insidioso di Modric. Il portierone giallorosso si ripete alla mezzora prima respingendo un tiro da fuori area di S.A. Ronaldo II e poi subito dopo chiudendo tempestivamente su di lui prima che possa fare danni.

 

Nella ripresa la Roma prova a colpire e per poco non ci riesce perché Salah quasi a tu per tu con Navas manda il pallone di poco fuori. Dopo si assiste ancora al duello a distanza tra Ronaldo e Szczesny con quest’ultimo sempre nei panni di salvatore della patria. La Roma potrebbe ancora andare in vantaggio se Florenzi, dopo aver scartato Ramos e anticipato Pepe, non trovasse la risposta pronta ed efficace di Navas e se nell’angolo successivo Manolas non trovasse di nuovo il sempre attento portiere madridista.

Dopo gli sprechi arriva però la…punizione del divin Ronaldo che, servito da Vazquez in area, segna come Dzeko non era riuscito a fare nel primo tempo e la differenza tra i nostri e loro…è in fondo tutta qui. Dopo pochi minuti al 19° arriva la seconda doccia ispanico-scozzese perché questa volta è Vazquez servito da Ronaldo a fare male e a mandare il Bernabeu in visibilio. La Roma prova almeno a metterci il segno della bandiera ma il tiro di Perotti negli ultimi palpitanti minuti va a sbattere contro la base del palo e successivamente sempre Dzeko per un pelo manca l’incornata ravvicinata che avrebbe potuto rendere meno amara la serata.

Un pizzico di orgoglio e di serena consolazione ci viene dal prolungato applauso che l’intero Bernabeu tributa a Totti mandato in campo nell’ultimo quarto d’ora giusto per fargli assaporare ancora una volta la gioia, questa volta condita da un po’ di amarezza, di calpestare l’amabile erba della Champion’s. Ora per la Roma fuori dall’Europa non rimane altro da fare che difendere con le unghie e con i denti la terza piazza in campionato mettendoci dentro anche quell’autostima che la doppia sfida ai giganti ha contribuito forse a dargli. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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