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Lezioni di calcio dall’Alessandria

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Nella semifinale di andata della Tim Cup giocata all’Olimpico di Torino, gli alessandrini combattono come leoni ma finiscono sconfitti dai rossoneri per 0-1: c’è voluto un rigore trasformato da un gelido Baltelli per dare una svolta alla partita. Il ritorno si giocherà il 1° marzo  a San Siro.

 

Che in campo ci fossero due categorie di differenza tra i diavoli e i grigi proprio non si è visto. L’Alessandria, nonostante la sconfitta di misura, ha dato una vera lezione di sport insegnando a tutti come si affronta una partita di calcio nonostante l’enorme gap tecnico e umano esistente tra le squadre in campo. Gli uomini guidati superbamente da Angelo Gregucci hanno sfoderato una prestazione tutta cuore e polmoni lottando su ogni pallone come se fosse l’ultimo della loro esistenza terrena e sportiva.

 

Di fronte un buon Milan che si è limitato a controllare la partita e che al momento opportuno ha operato l’affondo grazie ad un rigore sacrosanto decretato per fallo di Morero su Antonelli. A “giustiziare” i grigi ci ha pensato un tonico ma anche glaciale Balotelli. Il Milan avrebbe anche potuto rendere il suo bottino più cospicuo in altre due occasioni: al 50° su sinistro di Honda salvato sulla linea di porta da Sabato e poi all’84° su gran tiro di Niang che ha mandato il pallone a sbattere sul palo.

 

Sul taccuino della partita poco altro da segnalare se non qualche tiro da lontano dell’Alessandria che comunque, ripetiamo, ha tenuto benissimo il campo contro la squadra sette volte campione d’Europa e nonostante le attuali due categorie di differenza. Un risultato che insegna una grande verità: nel calcio oltre alla tecnica e alla tattica ha una grande, enorme importanza anche l’animo e la grinta con cui ti batti, animo e grinta ma anche cervello che, se usati ai massimi livelli, sono in grado anche di azzerare o quasi i valori in campo: quello che fa in fondo di questo gioco il più bello del mondo proprio per i caratteri di imprevedibilità che a volte lo caratterizzano.

 

Ora nella gara di ritorno a San Siro in teoria è ancora tutto da giocare perché il risultato di 0-1 non mette il Milan del tutto al sicuro visto anche il furore agonistico dei ragazzi di Gregucci. Prepariamoci allora ad assistere ad un altro spettacolo di calcio e chissà che Davide non…torni a stupirci ancora una volta atterrando di nuovo il gigante Golia: quella volta, a sentire quanto i cronisti dell’epoca ci hanno raccontato, il cuore e il cervello furono più importanti dello strapotere fisico.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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