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L’Europa ai nostri piedi!

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Dopo la vittoria della Roma e il pareggio della Juve in Champion’s arrivano le vittorie delle nostre squadre impegnate in Europa League. Il Napoli devastante in casa contro il Midtjylland, la Lazio e la Fiorentina corsare rispettivamente con il Rosemborg e il Lech Poznan.

 

L’Europa League sta sicuramente stretta alle squadre italiane che, a parte singoli episodi di caduta di concentrazione, dimostrano di possedere doti tecniche e tattiche degne di ben altri orizzonti. Il secondo torneo continentale, almeno nei gironi iniziali, non sembra offrire antagonisti di uguale o almeno proporzionale spessore. I neo campioni di Norvegia del Rosemborg dominatori assoluti del loro campionato alla resa dei conti, rispetto solo alle seconde linee di una Lazio comunque concentrata, sono sembrati più bassi almeno una categoria se non due. Se pensiamo che un Djordjevic che nel nostro campionato sembra avere un potenziale di non più di una decina di conclusioni vincenti, ieri ha messo a segno la sua personale doppietta con una facilità disarmante mettendo in mostra tutto il suo repertorio non fatichiamo a capire la differenza tra il nostro calcio e quello scandinavo.

Alla Lazio è bastato fare quello che sa fare meglio con un costante controllo e ripartenza da centro campo con il solito Onazi catturatore di palloni e con Cataldi non proprio in grande spolvero che come al solito ha mostrato notevoli alti e bassi con improvvisi cali di concentrazione oltre al suo vero limite di sempre che è quello di non avere la potenza di tiro nelle gambe. Per il resto abbiamo apprezzato l’ordine tattico di Morrison tolto finalmente dalla naftalina in cui era stato messo da due mesi e mezzo ma…da qui a dire che la sua prestazione è stata esaltante ce ne passa. La Lazio ha dimostrato come sempre di non avere la cattiveria per chiudere le partite anzi tempo. Candreva su tutti che a tu per tu con l’estremo avversario non trova di meglio che sbattergli il pallone in faccia. Idem Onazi che si libera dal limite dell’area per far partire un tiro-passaggio che il portiere avversario acchiappa non prima di aver debitamente ringraziato, stesso tiro indecente, come detto, da parte di Cataldi qualche decina di minuti prima.

Se il primo tempo è stato capace di offrire qualche emozione, nel secondo la Lazio si è limitata a controllare la partita con la vivacità di Keita entrato al posto di Candreva. Peccato che Keita, non contento di dimostrare le sue doti tecniche calcistiche, provi negli ultimi minuti a darsi anche al pugilato con un perfetto gancio di sinistro sulla mascella del suo diretto avversario: risultato cartellino rosso infuocato e possibili squalifiche in arrivo per gioco violento. Matri al posto di un ormai spento Djordjevic che si è dannato l’anima con l’unico risultato di continuare la sua personale collezione di fischi per fuori gioco: per ora sembra essere al top europeo di questa…invidiabile hit parade. Dopo aver rischiato in un paio di occasioni, la Lazio si è limitata a…riposarsi un po’ in vista dell’impegno ben più…corposo di domenica contro la Roma cugina.

Per il Napoli vale il solito…”Dammi il cinque” con l’ormai consueta manitina servita sul piatto degli spettatori del San Paolo con Gabbiadini, sostituto di un certo Higuain, nelle vesti di super eroe della serata che ha contribuito con una doppietta alla collezione di ben 16 reti fatte con una sola subita in quattro incontri finora disputati in Europa dalla compagine sarriana. A Gabbiadini hanno fatto il giusto e doveroso eco El Kaddouri, Maggio e Callejon che hanno segato gambe, cervello e anima dei poveri e onesti cursori danesi del Midtjylland. La squadra partenopea continua ad essere considerata insieme al Borussia Dortmund la grande favorita di questa competizione ma forse è troppo presto per cantare i relativi peana perché, identico discorso per Lazio e Fiorentina, è meglio aspettare i prossimi turni quando al posto di più o meno arrendevoli sparring partners incominceranno a materializzarsi avversari di caratura un poco più degna.

Sparring partner polacco con cui la Fiorentina si è…allenata ieri a Poznan dove i Viola hanno avuto vita facile facile contro i vogliosi ma assai sprovveduti calciatori polacchi. É bastato un Ilicic in discreto spolvero autore di una doppietta, stupenda la prima su punizione, per annientare le velleità dei modesti pronipoti di Boniek, ZmudaLato e Tomaszewski. I Viola, dopo le amnesie e le cadute di concentrazione precedenti, sembrano avere  finalmente trovato la concentrazione ma soprattutto la convinzione necessarie per…voler andare avanti in questo torneo di..scopone internazionale. Perché se è pur vero che non ci sono particolari suggestioni da Champion’s, è anche vero che, tra una carta e l’altra, ci sono anche bei soldini a disposizione e magari pure una finale da centrare con la prospettiva di andare a giocarsela pure per la Super Coppa europea e, nel caso, di acchiappare anche la qualificazione di diritto alla prossima suprema competizione e…scusate se è poco.  

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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