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Flavia IMMENSA!

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Flavia Pennetta trionfa agli US Open aggiudicandosi  la finale contro la Vinci per 7-6, 6-2 ma durante la premiazione annuncia il suo ritiro dal tennis. Onore a Roberta che dopo un primo set equilibratissimo perso al tie break, è stata costretta a cedere nel secondo contro la compagna e amica di sempre.

Occhio alla Pennetta giovani! Flavia conquista New York e gli Stati Uniti vincendo il torneo sul sintetico più importante del mondo contro la sua compagna di tante battaglie sportive. Lo fa nel campo centrale di Flushing Meadows davanti a migliaia di spettatori non più abituati a finali così tradizionali, fatte di un tennis meno potente rispetto alle…arrotine a cui si erano assuefatti ma sicuramente più classico, più tattico e geometrico e per questo più apprezzabile. Le due azzurre hanno comunque dato spettacolo non risparmiandosi in nessun momento ma dando tutto quello che  avevano ancora in grembo sapendo che l’Italia intera le stava guardando con orgoglio e un filo di commozione.

La Vinci, come avevamo previsto, ha patito di più lo stress psico fisico accumulato nella battaglia incredibile vinta contro Terminator-Williams, mentre la Pennetta ha saputo sfruttare una freschezza atletica maggiore dovuta ad una semifinale rivelatasi sicuramente meno proibitiva.  Ne è nata così una gara che ha visto all’inizio proprio Flavia, partita un po’ contratta, patire psicologicamente l’intraprendenza della tarantina. Dopo i primi games persi però la brindisina ha incominciato a duellare come sa con il suo gioco preciso e regolare da fondo campo e le accelerazioni del suo rovescio bimane assolutamente letale. La Vinci ha opposto il suo tradizionale rovescio liftato e preciso e il suo dritto profondo e micidiale ma nei suoi attacchi ha anche sbagliato qualcosa di più mettendosi alla mercè delle risposte della sua amica-antagonista.

Alla fine il risultato è abbastanza giusto e premia la Flavia nazionale che però ci ha dato un immenso dispiacere annunciando, in diretta durante la premiazione, la sua decisione definitiva di abbandonare la scena entro l’anno…proprio adesso che era entrata nelle top ten della classifica. Non poteva però scegliere per il ritiro momento migliore perché, al di là dell’immensa gioia per il trionfo, forse non avrebbe più avuto il tempo di uguagliare o bissare questo grandissimo e fino a poco tempo fa inarrivabile traguardo. Quando si decide di lasciare bisogna farlo da vincitori e non da sconfitti e la Pennetta, anche se ci rattrista immensamente, non poteva scegliere momento migliore. Tutti gli sportivi italiani si ricorderanno di lei per i prossimi decenni e si ricorderanno anche della sua amica-avversaria, quella piccola grande donna che di nome fa Roberta Vinci, che ha osato sfidare e scalzare dal suo piedistallo il Golia in gonnella dominatrice assoluta del tennis mondiale, quella Serena Williams alla quale un eccesso di sicurezza e un po’ di presunzione, per carità più che legittime, sono alla fine risultate fatali.

Bellissima l’immagine dell’abbraccio delle due tenniste italiane a fine gara: un abbraccio simbolico che rappresenta la gioia di un paese intero che ha riscoperto con il tennis certe sensazioni che sembravano appannaggio soltanto del calcio. Sembra di essere tornati di colpo ai tempi di Panatta quando il nostro vinse negli anni settanta al Foro Italico e al Roland Garros. E siccome la Vinci, al contrario della Pennetta, non ha invece alcuna intenzione di appendere la racchetta al chiodo così come le altre splendide tenniste azzurre a cominciare dalla Errani e dagli altri tennisti compreso un certo Fognini autore di un’altra impresa storica contro Nadal, per il nostro tennis nazionale potrebbe aprirsi una nuova era, un’era incominciata qualche anno fa proprio dalle nostre splendide ragazze d’Italia. Vedere Flavia alzare al cielo quella coppa che fino ad ora non avevamo mai neppure sfiorato nè sognato ha un significato preciso: nulla è impossibile a chi crede in sè stesso e lotta con tutte le sue forze per raggiungere i suo obiettivi . Da oggi l’Italia è entrata di diritto tra le potenze del tennis mondiale: cerchiamo di non vanificare questo traguardo storico anche perché ci abbiamo impiegato un secolo per arrivarci ma potrebbe essere sufficiente un amen per perdere di nuovo tutto.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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