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Bayern e Guardiola totalmente sotto Messi. Toro assai dimesso

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Nell’andata della seconda semifinale giocata al Camp Nou il Bayern di Guardiola resiste poco più di un’ora e poi viene sotterrato dal signor Lionel Messi che si accende al momento opportuno e…si sostituisce all’impianto di illuminazione dell’immenso stadio catalano illuminando di immenso i 95.000 tifosi presenti e…non solo loro. Una buona parte di suo ce la mette anche Guardiola che con molta presunzione si presenta nel suo ex campo con una difesa a tre ben sapendo quale forza si sarebbe scatenata contro questo sparuto manipolo. Dopo un tempo in cui il portierone tedesco ha parato tutto quello che c’era da parare, a sua maestà Lionel Messi sono bastate un paio di accelerazioni e di tocchi magici per mandare al tappeto lo squadrone tedesco.

 

La prima rete, propiziata da una discesa sulla destra di Dani Alves, con Messi che raccoglie e in un metro di spazio tira radente un pallone che va a finire tra portiere e palo. La seconda rete con l’argentino de Dios che penetra da destra nella difesa alemanna e con un tocco magico supera il pur altissimo Neuer con un delizioso e al tempo stesso…terrificante pallonetto. Ma non finisce qui perché con il Bayern totalmente sbilanciato alla ricerca del goal che riaprirebbe i giochi in vista del ritorno a Monaco, il Barcellona piazza l’ultimo acuto con un contropiede che non lascia scampo ai campioni di Germania: Neymar si invola sul filo del fuorigioco e davanti all’estremo avversario lo supera con un tiro preciso. Il 3-0 finale non da praticamente più grandi chances ai tedeschi che al ritorno dovrebbero fare un’impresa ai limiti del fantascientifico perché contro i blaugrana così ben…Messi si può solo sperare nella loro clemenza e…la clemenza sportiva qui non è di casa. Juve e Real sono avvertiti: chi riuscirà ad andare a Berlino dovrà presentarsi con tanto di elmetto e corazza e poi appunto…sperare solo in un miracolo.

 

Sul fronte casalingo l’ultimo posticipo della 34° giornata vede il Toro perdere in modo incredibile tra le sue mura contro il sempre più incredibile Empoli: a questo punto ci sarebbe da domandarsi che cosa potrebbe fare e a quali traguardi potrebbe ambire Sarri se invece dei bravi e onesti giocatori che si ritrova avesse a disposizione quelli del Barcellona: se la matematica non è un’opinione cambiando e sommando i vari fattori ci dovremmo trovare di fronte ad un imprevedibile e vertiginoso aumento esponenziale della forza ma si sa…a volte nel calcio la matematica può anche rimanere un’opinione. Comunque al terzo minuto la frittata, perché di questo si tratta, è servita sul piatto granata dal pur bravo Padelli che riesce nell’impresa irripetibile di…deviare il pallone che ha tra i piedi nella propria porta con un preciso diagonalino che si va ad insaccare vicino al palo alla sua destra. L’Empoli approfitta della comprensibile sbandata granata e con Vessino coglie poco dopo il palo alla destra dell’estremo granata.

 

I soldati di Ventura cercano di reagire anche perché la partita è ancora lunga e di tempo a disposizione ce ne sarebbe in abbondanza e dopo venti minuti ci provano con El Khaddouri ma il portiere toscano riesce a respingere. Al 31° sono ancora gli ospiti a colpire la traversa con un preciso colpo di testa di Saponara, ma prima si sono registrati altri due interventi determinanti del portiere granata che ha cercato così di farsi perdonare quanto di surreale aveva fatto prima. Nel secondo tempo Ventura decide forse tardivamente di mandare in campo Maxi Lopez e Bruno Peres con la speranza di bucare il bunker di Sarri. La partita non ha però l’esito sperato: a parte un altro intervento di Padelli che impedisce il raddoppio, Quagliarella ci prova in tutti i modi a pareggiare ma non ci riesce, vuoi per una certa imprecisione sotto porta, vuoi per la bravura di Sepe che in un paio di occasioni gli dice di no. L’Empoli conquista così la matematica certezza della salvezza mentre il Toro vede allontanarsi l’Europa che dopo le sconfitte di Genoa e Samp sembrava ad un tiro di schioppo: ora occorrerà provarci almeno con il cannone.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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