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Ritorno in Europa da protagonisti

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 Gli uomini di Conte e Carrera rimontano al doppio vantaggio del Chelsea grazie a Vidal e Quagliarella, andando ad un soffio dal colpaccio.

 

Dopo due anni di interminabile astinenza la Juventus è tornata a recitare nel palcoscenico che più le è congeniale. Un palcoscenico che, inevitabilmente, cominciava a sentire una tangibile nostalgia verso una delle interpreti che hanno scritto la storia del più importante teatro calcistico internazionale.

Le uniche perplessità che hanno accompagnato questo grande ritorno dei bianconeri riguardavano più che altro il ruolo che gli uomini guidati dalla coppia Conte-Carrera avrebbero potuto recitare: semplici comparse, a causa di un? insufficiente dimensione europea, o immediatamente protagonisti, come impone la storia della Juventus ? La risposta del campo è stata tonante ed inequivocabile, nonostante un inizio da brividi anche per il più ottimista dei tifosi.

A testimonianza del timore nei confronti dell? avversario, il Chelsea esercita dalle prime battute un pressing estenuante, che vede il suo emblema nella marcatura a uomo di Oscar su Pirlo in pieno stile anni ?80, per impedire ai bianconeri di costruire gioco sin dal limite della propria area. Le direttive di Di Matteo pagano subito, infatti i blues sopperiscono ad una fase di manovra non eccezionale, con una quantità incalcolabile di palloni recuperati; è proprio uno di questi che porta alla rimessa da cui scaturisce l? azione conclusasi con il potente tiro di Oscar (deviato in maniera determinante da Bonucci), per il vantaggio dei campioni d? Europa.

La Juve accusa il colpo, probabilmente ripensando all? occasione sciupata da Vucinic nell? azione che ha preceduto la rete del Chelsea ed in un batter d? ali di farfalla assiste inerme al raddoppio dei londinesi. Sempre il brasiliano, autore della prima marcatura, inventa un numero da freestyle grazie al quale si aggiusta il pallone, per poi scagliarlo alle spalle di Buffon con una traiettoria tristemente qualificabile come “alla Del Piero”.

Sui volti dei 3000 supporters che hanno seguito la squadra, così come su quelli dei giocatori, la delusione è palpabile, ma come spesso capita, le migliori prestazioni non sono altro che rabbiose reazioni. Il Chelsea compie l? errore di arretrare immediatamente il baricentro, dando così modo ai bianconeri di costruire, presentarsi nei pressi dell? area di rigore ed accorciare le distanze dopo pochi minuti, grazie ad un preciso sinistro dal limite di un eroico e zoppicante Vidal.

La rimonta ormai è nell? aria, ma per gran parte del secondo tempo continua a mancare quella zampata decisiva, che renderebbe giustizia ad un predominio territoriale che dura ormai dal 2-1 del cileno. Carrera decide così di sostituire un Giovinco ancora non all? altezza di questi match con Quagliarella, alla prima assoluta in questa stagione. La mossa del vice di Conte cambia la partita e come nel primo tempo, ma a posizioni invertite, si ripete la più celebre tra le leggi non scritte del calcio; Juan Mata sbaglia il gol che avrebbe affossato la Juve e nell? azione successiva Quagliarella si presenta davanti a Cech, grazie ad un assist sensazionale di Marchisio, beffandolo con un irrisorio tocco sotto le gambe.

Il 2-2 probabilmente è il risultato corretto per ciò che si è visto nell? arco dei 90?, ma è impossibile non disperarsi per quella traversa sfiorata, ancora da un tarantolato Quagliarella, che si è messa di prepotenza tra la Juve ed una vittoria al gusto d? Ambrosia.

Il responso come ricordato in precedenza è tonante ed inequivocabile: la Juve ha tutte le carte in regola per recitare da protagonista anche in Europa.

 

F.B.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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