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Italiane in chiaroscuro

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Ottavi dolci amari per le italiane: Torino e Inter sconfitte pesantemente dai russi dello Zenit e dai tedeschi del Wolfsburg. Tra Fiorentina e Roma finisce 1-1 e si rimanda tutto al return match della prossima settimana all’Olimpico. Confortante vittoria per 3-1 del Napoli contro i non irresistibili russi della Dinamo Mosca con il Pipita che trasforma in oro ogni pallone che tocca.

 

Che questi ottavi di Europa League non si preannunciassero particolarmente agevoli per le nostre squadre lo avevamo già detto, ma che arrivassimo al punto di farci karakiri con le nostre stesse mani questo non lo avevamo previsto neppure nei nostri peggiori incubi. E sì perché, per quanto riguarda le sconfitte amare e, a nostro giudizio evitabilissime, del Toro e dell’Inter, a metterci i bastoni tra le ruote non è stata la sfortuna o l’indubbia qualità degli avversari ma dei veri e propri atti di autolesionismo puro. Il Toro infatti stava reggendo bene la furia neanche tanto devastante dello Zenit almeno fino all’evitabile espulsione per doppio giallo di Benassi che per due terzi dell’incontro lascia i suoi compagni in inferiorità numerica.

 

Una sciagurata leggerezza che permette ai russi di camminare sul velluto tanto che gli stessi vanno prima in vantaggio con Witzec e poi al facile, ma proprio facile raddoppio di Criscito. Ora per i granata il ritorno sa di ultima spiaggia: giovedì prossimo occorrerà un’impresa perché bisognerà sotterrare di reti i russi senza subirne neanche una ma…intanto lunedì sera all’Olimpico verrà prima la Lazio per una partita a questo punto quasi decisiva per la zona Europa e bisognerà centellinare le forze fisiche e psichiche.

 

Ancora peggiore impresa l’ha compie l’Inter che, sullo splendido risultato di 1-1, regala letteralmente la partita ai padroni di casa con una “fesseria” calcistica da guinnes dei primati. Infatti su un rinvio facile facile, Carrizo, fino a quel momento bravo e capace di evitare il tracollo su tiro di testa ravvicinato di Caligiuri, passa letteralmente la palla a Vieirigna che ringrazia per tanto munifico omaggio e tranquillamente la mette sui piedi dell’accorrente De Bruyne per il consequenziale vantaggio casalingo. Successivamente lo stesso Carrizo, con un errore questa volta meno grave ma pur sempre decisivo si dimentica di coprire il palo alla sua sinistra, quello tanto per intenderci di sua competenza visto che sull’altro c’era la barriera, in occasione della punizione battuta da De Bruyne e viene di nuovo puntualmente punito.

Ora al ritorno l’Inter dovrà, come il Toro, seppellire gli avversari sotto una confortante quantità di reti senza subirne alcuna, serve come il pane almeno un 2-0 che basterebbe a garantire l’accesso ai quarti ma che non sarà così facile da ottenere anche dal punto di vista psicologico. C’è da dire che i tedeschi, al pari dello Zenit, non sono sembrati uno squadrone travolgente e micidiale ma semplicemente una buona squadra attenta sopratutto ad approfittare degli errori dell’avversario. Errori che i nerazzurri dovranno al ritorno evitare di ripetere per non passare…dall’humanum al diabolicum in un colpo solo.

Discorso di ben altro tenore per il Napoli che maramaldeggia contro i modesti russi della Dinamo Mosca pur subendone nei minuti iniziali la loro presuntuosa arroganza calcistica a causa dei soliti limiti difensivi che ben conosciamo. La differenza alla fine la fa come sempre un certo signor Higuain che con tre reti, compreso il rigore, mette la parola…quasi fine alla pratica russa. Al ritorno ora occorrerà solo stare attenti evitando di subire goal nei primi minuti della gara che potrebbero ridare coraggio ed entusiasmo agli avversari, cercando di usare le potenti armi a disposizione (sempre el senor Pipita) per punirli alla prima occasione e magari pure alla…seconda. Insomma per la banda Benitez si prospetta una quasi banale pratica di routine a meno di non…copiare da Inter e Toro perché allora potrebbero essere dolori.

 

Per quanto riguarda lo scontro intestino tra i viola e i giallorossi, la squadra di Montella sembra dominare il primo tempo andando pure in vantaggio con una velocissima azione di contropiede portata dal solito Salah che serve con un passaggio filtrante al bacio Ilicic il quale non ci pensa su due volte per infilare la rete difesa da Neto. Nel secondo tempo, dopo le sfuriate negli spogliatoi di Garcia, sempre più…sergente di ferro, la Roma, orfana di De Rossi, uscito nel primo tempo, si risveglia pian piano dal torpore e incomincia a pungere la Fiorentina con maggiore convinzione e decisione, tanto che arriva il rigore per atterramento di Iturbe ad opera di Neto. Tira Ljajic ma il pallone viene respinto con riflessi felini da Neto facendo esplodere la curva Fiesole che tanto lo aveva criticato per il mancato rinnovo contrattuale: una bella rivincita morale…non c’è che dire. Ma poi succede che Florenzi manda Keita in paradiso e cioè…a colpire lassù in alto per la rete del definitivo pareggio che sa di beffa per la Fiorentina e di resurrezione insperata per la Roma. Ora il ritorno all’Olimpico si preannuncia ad alta tensione agonistica e calcistica perché, anche se ora i giallorossi sono in leggero vantaggio, potrà succedere di tutto e, quel che conta per noi onesti Italiani, è che di sicuro, in questo caso, una nostra squadra approderà ai…quarti di nobiltà.

 

Zenit San Pietroburgo- Torino 2-0

 

Wolfsburg- Inter 3-1

 

Napoli- Dinamo Mosca 3-1

 

Fiorentina-Roma 1-1

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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