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Deutschland Weltmeister!

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La Germania si laurea per la quarta volta campione del mondo grazie ad un gran goal di Godze nei supplementari. L’Argentina sciupa due clamorose occasioni da goal, mentre Messi rimane nell’anonimato per gran parte della partita.

 

La Germania ha vinto ma ci sono volute due ore di gioco non spettacolare ma duro ed estenuante con le difese arcigne e perfettamente organizzate davanti ai loro portieri per avere ragione di un’Argentina bene organizzata ma un po’ evenescente nelle conclusioni. La squadra di Loewe vince dopo ben 24 anni dall’ultima volta quando ancora si chiamava Germania ovest, un titolo quindi che per i tedeschi vale doppio. In un campionato del mondo tutto sommato non entusiasmante e dai contenuti tecnici non elevatissimi, la Germania ha comunque rappresentato la certezza e la praticità di un calcio europeo che, vedi anche l’Olanda sul Brasile, è riuscito per la prima volta nella storia ad avere ragione delle squadre sudamericane a casa loro. La Germania, nonostante fosse orfana, per scelta tecnica, di un certo Mario Gomez, ha saputo trovare nelle sue solite certezze, Klose, Muller ai quali si è aggiunto l’uomo del futuro, il giovane Godze, il passepartout per affermarsi in un mondiale comunque faticoso e stressante come quello brasiliano. A loro vanno aggiunti i vari Schweinsteiger, ieri migliore in campo, il grande Neuer, premiato come miglior portiere del mondiale, Hummels, difensore con il vizio del goal, il capitano Lahm, grande registra di questa splendida orchestra che fa la spola tra la difesa, il centrocampo e l’attacco, il roccioso Boateng  e l’assente Khedira. Gli altri rappresentano la normalità e la quantità al servizio della qualità. Questi i magnifici eroi che sotto la guida altamente tecnologica di Loew sono riusciti a scalare la montagna del Pan di zucchero, uno zucchero che da sapore e prospettiva ad un calcio tedesco che all’improvviso, dopo anni di torpore, è riuscito a tornare alla ribalta dal calcio e, se gli altri non troveranno le giuste contromosse, potrebbe essere destinato a rimanerci anche un bel po’.

 

La partita ieri era iniziata sotto i migliori auspici per l’Argentina con un Messi che è riuscito nei primi minuti a mettere in difficoltà sulla fascia destra proprio Hummels sembrato un po’ appannato rispetto agli incontri precedenti. Anche Zapaleta ha approfittato di questa vulnerabilità tedesca sulla fascia destra per mettere un pallone invitante in mezzo all’area che però non ha trovato compagni pronti ad arpionarlo. Ma è al minuto 21° che l’Argentina si ritrova con Higuain la prima clamorosa palla per passare in vantaggio. In seguito ad un passaggio sballato di Kroos, l’attaccante argentino si presenta praticamente da solo davanti a Neuer che evidentemente deve anche avere doti di grande ipnotizzatore perché il Pipita incredibilmente spara fuori di un paio di metri alla destra del portierone tedesco. Un errore questo che finirà con il pesare non solo sul risultato finale ma su l’intera prestazione dell’attaccante argentino. La partita continua senza grandi scossoni ma con alterne fiammate da una parte all’altra. Loewe è costretto a mandare in campo Schurrle al posto di Kramer, a sua volta sostituto dell’acciaccato Khedira, che va a tappeto in seguito ad una gran botta in testa. Dopo una sventola di piatto di Schweinsteiger parata da Romero, è la volta finalmente di Messi che riesce a mettere al centro da posizione ravvicinata ma trova la difesa tedesca pronta a neutralizzare. Al minuto 43 l’ultimo squillo di tromba del primo tempo con un’incornata di Howedes che va a schiantarsi letteralmente sul palo per poi carambolare da un giocatore tedesco direttamente nelle braccia di Romero.

 

Nella ripresa Sabella cambia Lavezzi, fino a quel momento più che discreto, con Aguero, un errore di valutazione questo che avrà il suo peso nell’esito finale della partita. Al minuto 47 Messi ci prova ma evidentemente non è serata perché il tiro va fuori di un paio di metri. Al minuto 70 bel duetto tra Muller e Schurrle che alla fine si allunga troppo il pallone e non riesce a trafiggere Romero. Al minuto 75 di nuovo Messi ci riprova così come aveva fatto con l’Iran ma il sinistro a girare…non gira abbastanza e la palla va mestamente fuori di un paio di metri. Sabella a questo punto decide di cambiare cannone e cambia uno stranito Higuain, mondiale decisamente sottotono per lui, con Palacio ma il cambio dei fattori alla fine non influirà più di tanto sulla sostanza. Dopo un’altra manciata di minuti il mister argentino manda Gago al posto di Perez, anche lui abbastanza sottotono.
Si arriva così a pochi minuti prima della fine dei tempi regolamentari e Loew manda in panchina un Klose che fino a quel momento, anche se non ha avuto modo di allungare il suo record, si è dannato l’anima sia davanti che dietro indossando anche le vesti del suggeritore e con un contributo costante anche in fase di copertura. Logica e meritata la standing ovation da parte del pubblico allo stadio. Nei tempi supplementari con le forze che si vanno rapidamente spegnendo le squadre cercano di fare girare di più il pallone cercando gli inserimenti dei centrocampisti e degli attaccanti negli utili venti metri. Schurrle al primo minuto si fa parare il tiro da un Romero ottimamente piazzato. Al 96° va in onda il secondo erroraccio della serata con Palacio che, su mancato intervento di Hummels, si ritrova solo davanti a Neuer ma, allo stesso modo di Balotelli con la Costarica, sciupa incredibilmente mandando fuori un pallonetto approssimativo. Come succede di solito nel calcio, quando sbagli occasioni così clamorose, arriva poi puntuale la “punizione”.
Punizione che ha le sembianze del giovane virgulto Gotze, mandato in campo al posto di Sua Maestà re Miro, che, al minuto 112, su preciso passaggio dalla sinistra di Schurrle, stoppa il pallone di petto e poi  calcia al volo di sinistro per la splendida rete del vantaggio a questo punto definitivo. La curva tedesca esplode mentre i tifosi argentini in netta maggioranza, ammutoliscono in un mare di disperazione. All’Argentina non bastano gli ultimi palpitanti minuti per riuscire a centrare un miracoloso pareggio anche perché Messi, per gran parte della partita ai margini della manovra, non ha la lucidità necessaria e spara alle stelle una punizione che in altre circostanze avrebbe trasformato in oro. Finisce così con la Germania che festeggia onestamente la sua superiorità sul resto del mondo e l’Argentina che mestamente e dignitosamente rimane raggruppata a centro campo.

Prima della premiazione delle squadre si premiano il migliore portiere Neuer e il miglior giocatore del torneo Messi, evidentemente più per quello che ha fatto nel girone di qualificazione che per quel poco che ha dato da lì in avanti. Evidentemente il fuoriclasse argentino patisce incredibilmente il carico di responsabilità soprattutto quando veste la maglia a strisce biancocelesti. La cosa si è anche aggravata in seguito all’uscita di scena di Di Maria con il quale c’era una perfetta intesa. Una particolare menzione all’altro “italiano” della serata, el Principito Biglia che ha dato il suo per tutta la partita in un oscuro compito di contenimento e di riproposizione che lo ha fatto arrivare alla fine completamente spompato, di più non poteva onestamente dare ed è uno tra quelli che merita la sufficienza piena.
La Germania finisce in festa anche se Klose non mantiene la promessa fatta prima della partita di far uscire fuori l’animalità che è in lui. In compenso in questo mondiale ha fatto uscire fuori la classe immensa che ancora ha a dispetto dell’anagrafe e questo renderà felici i suoi tifosi biancocelesti che se lo “coccoleranno” ancora per un anno insieme al Principito vice campione del mondo che con lui e magari anche con De Vrij, medaglia di bronzo, potrebbero arricchire la compagine laziale con un trio da podio mondiale. A noi italiani invece, in attesa di avere segnali interessanti dalla Federazione, non resta a questo punto che tornare alle…sudate carte del nostro torneo nostrano e ai piccoli piaceri-dispiaceri che da questo ne discenderanno dalla fine di agosto in poi: se saranno tempi rosei fioriranno in primavera, almeno lo speriamo.
 

 

Germania 4-2-3-1: Neuer, Howedes, Hummels, Boateng, Lahm, Schweinsteiger, Kramer (Schurrle) Muller, Kroos, Ozil (Mertesacker), Klose (Godze), Ct Loew;

 

Argentina 4-3-3: Romero, Rojo, De Michelis, Garay, Zabaleta, Biglia, Mascherano, Perez (Gago), Lavezzi (Aguero), Messi, Higuain (Palacio), Ct. Sabella;

 

Arbitro: Rizzoli (Ita)

 

Migliore Germania:Schweinsteiger 8

 

Migliore Argentina: Mascherano 6/7

 

Peggiore Germania: Ozil 6-

 

Peggiore Argentina: Higuain 5

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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