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Italia a testa alta, fatali i rigori

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Ci eravamo lasciati, un anno fa, con la Spagna in vantaggio per 4 a 0 e con Casillas che, al 93° minuto, chiedeva al giudice di porta “Rispetto per l?Italia“, quasi come i grandi che giocano con i bambini. La caduta era stata fragorosa, ma preventivabile, viste le precarie condizioni fisiche in cui l?Italia versava. Un Balotelli in lacrime vagava per il campo sconsolato, mentre gli spagnoli festeggiavano il loro secondo europeo consecutivo, un “triplete”, considerando anche il mondiale 2010.

Le premesse non erano di certo le migliori. Un?Italia stanca, senza il suo fuoriclasse Balotelli, affrontava la solita macchina da guerra iberica, a caccia dell?unico trofeo internazionale assente in bacheca,  la Confederation Cup. Il risultato, rispetto alla finale di Euro 2012, non cambia nella sostanza, ma è totalmente diverso nella forma: gli azzurri si arrendo alle furie rosse solo ai calci di rigore, dopo una partita giocata bene (soprattutto nel primo tempo) ma finita sullo 0 a 0. L?errore di Bonucci al settimo rigore condanna l?Italia a giocarsi la finale per il terzo e quarto posto contro l?Uruguay, mentre la Spagna vola in finale contro i padroni di casa. Paradossalmente, una sconfitta che sa quasi di rivincita dopo l?umiliazione subita lo scorso anno.

L?Italia parte bene, tutto il primo tempo viene interpretato bene dalla formazione di Prandelli. La scelta del modulo, 3-4-2-1, si rivela azzeccata. La Spagna non riesce a sfondare per vie centrali, grazie all?ottimo lavoro in fase di interdizione di De Rossi; la difesa risulta essere ben diversa da quella distratta e approssimativa “ammirata” contro Giappone e Brasile: il ritorno alla difesa a 3 di stampo juventino ha portato i suoi frutti. La Roja tiene il possesso palla, ma gli azzurri ripartono bene e sfiorano il vantaggio in diverse occasioni con Maggio e Marchisio, che di testa non riescono a finalizzare. L?Unico acuto spagnolo è di Torres, che lascia sul posto Barzagli e Bonucci e, solo davanti a Buffon, spedisce il pallone fuori.

Nel secondo tempo, complice l?infortunio di Barzagli (a coronamento di una Confederation non esaltante per il difensore bianconero) che costringe Prandelli ad inserire Montolivo e a retrocedere De Rossi in difesa, diminuendo così il filtro a centrocampo,  l?Italia cala e la Spagna sale in cattedra. Poche occasioni, ma gli azzurri non riescono a ripartire efficacemente come nel primo tempo. Solo Candreva, straripante dal punto di vista fisico, prova a far ripartire l?azione ma con scarso successo visto il poco appoggio ricevuto da parte dei compagni. Aquilani prende il posto di uno stanco Marchisio, ma il copione non cambia. Il match si trascina verso i supplementari.

I supplementari sono un calvario per gli azzurri, stremati dalla fatica. Giovinco entra al posto di Gilardino: non riuscirà mai a far salire la squadra o a tener palla per far rifiatare i compagni. Prevedibile, vista la fisicità dei centrali spagnoli. Dopo una buona iniziativa di Maggio sulla destra, Giaccherini colpisce il palo a portiere battuto, ma è solo un lampo in mezzo al dominio iberico. E? un assedio, ma l?Italia riesce a resistere con orgoglio. De Rossi, monumentale anche come difensore centrale, salva su una mischia derivata da un calcio d?angolo. Xavi tira dalla distanza, Buffon devia sul palo ma è più fortunato che bravo, avendo sbagliato completamente l?intervento. Jesus Navas lascia partire un diagonale insidioso dalla destra, ma il portiere azzurro si riscatta e devia in angolo. La Spagna attacca con veemenza, l?Italia si difende strenuamente: si arriva ai calci di rigore.

E? inutile negarlo. Per noi italiani la parola “calci di rigore” fa correre un brivido lungo la schiena. Esclusa la parentesi 2006, troppo spesso la lotteria dei rigori ha punito gli azzurri. Italia ?90, Brasile ?94, Francia ?98 rappresentano ferite profonde nei cuori dei tifosi italiani. Anche questa volta, il finale sarà amaro. Segnano Candreva (“cucchiaio” ai danni di Casillas), Xavi, Aquilani, Iniesta, De Rossi, Piquè, Giovinco, Sergio Ramos, Pirlo, Mata, Montolivo, Busquets. Bonucci tira altissimo, come Baresi e Baggio a USA ?94. Paragone blasfemo, a dimostrazione che chiunque può sbagliare. Jesus Navas realizza il rigore decisivo. La Spagna va in finale. L?Italia esce a testa alta, dimostrando che gli spagnoli non sono imbattibili. Sperando di completare l?opera l?anno prossimo al Mondiale.

Antonino Francesco Lorenzo

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Di Redazione Elzeviro.eu

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