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Accontentiamoci del carattere

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Il coro “noi vogliamo undici leoni” è uno dei più emblematici per comprendere appieno la mentalità del tifoso, sia esso un ultras 0 uno molto moderato. I requisiti necessari per rendere orgoglioso e soddisfatto un qualsivoglia supporter in sostanza, sono riscontrabili nella grinta, nel carattere e nella voglia; e il più delle volte, questo giudizio prescinde dal risultato finale.

Stando ai suddetti parametri, le prove fornite dagli azzurri in questa Confederation sono senza dubbio incontestabili. La squadra di Prandelli anche ieri sera ha mostrato di crederci fino alla fine in una situazione decisamente compromessa, gettando il cuore oltre l’ ostacolo e tentando una disperata rimonta, specialmente con alcuni degli eterni portatori di borracce come Maggio e Giaccherini. Per l’ amor di Dio tutto molto commovente, ma per vincere ad alti livelli è evidente come non possa bastare.

Questa breve premessa dovrebbe portare ognuno di noi, CT compreso, ad alcune considerazioni circa il nostro livello, la nostra identità e di conseguenza circa i nostri reali obiettivi. Un sano bagno di onestà insomma che potrebbe prevenire inutili delusioni, accantonando dolorosamente quei pregiudizi dettati dalla storia e dalla tradizione, che ci imporrebbero moralmente di puntare alla vittoria in ogni manifestazione ufficiale.

A quale pro perseverare in una forzata miopia? Il ricambio generazionale non ha portato i risultati previsti ed il livello tecnico di cui disponiamo attualmente è alquanto modesto, pur considerando le numerose attenuanti per la sconfitta di ieri sera e per la competizione in generale. I connotati della squadra infatti non possono non risentire delle assenze di De Rossi e Pirlo ( un Verratti in più avrebbe fatto comodo), per non parlare poi  della condizione atletica della retroguardia, la quale ha senza dubbio condizionato pesantemente il bottino di gol subito nelle ultime due partite; ma siamo certi che una volta eliminati questi handicap sussistano davvero i requisiti per vincere un mondiale?

Lo scenario che va delineandosi, a meno di colpi di scena ai limiti della umana comprensione (una vittoria dell’ Uruguay per 12-0, combinata ad un successo della Nigeria sulla Spagna), ci porterà verso un confronto diretto contro le “furie rosse” ad un anno esatto dalla sconfortante Caporetto subita nella finale degli Europei. Un confronto al quale dovremo approcciarci con una nuova mentalità da outsider, riproponendo lo stessto straordinario carattere visto nelle ultime uscite e senza aspettarsi risultati pirotecnici. In breve, ci accontenteremmo di vedere i tanto auspicati undici leoni.

Klement

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Di Redazione Elzeviro.eu

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