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Scontri in Brasile, la Fifa conferma:” La Confederations Cup non si ferma”

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Continuano le manifestazioni nelle piazze più “calde” del Brasile per protestare contro inflazione, aumento delle imposte e scarsità dei servizi pubblici e contro l’enorme quantità di denaro pubblico utilizzato per l’organizzazione della Confederation Cup, dei Mondiali di calcio 2014 e delle prossime Olimpiadi del 2016. Ieri a Rio de Janeiro in piazza circa 300.000 persone. Un giovane manifestante deceduto nei pressi di San Paolo e più di 60 feriti (tra cui anche un giornalista di una tv brasiliana), è il bilancio dell’ultimo giorno di scontri. La tensione è alta dall’inizio della manifestazione. Prima del match inaugurale Brasile – Giappone  il pubblico ha sonoramente fischiato la presenza della presidente Dilma Rousseff,  a Brasilia è stato preso d’assalto il ministero degli Affari Esteri, due giorni fa a Fortaleza  si sono verificati altri disordini prima della partita Brasile – Messico ( i manifestanti cercavano di impedire l’ingresso allo stadio Castelao), a Salvador durante Uruguay-Nigeria due veicoli della Fifa sono stati distrutti. Si segnalano scontri anche a Porto Alegre, Campinas e Belem. La Fifa, in seguito ad alcune voci che paventavano la possibilità di una interruzione del torneo,ha voluto precisare tramite un comunicato ufficiale  che non è mai stata discussa alcuna ipotesi sulla cancellazione della Confederations Cup: “La  prosecuzione della Confederations Cup non è a rischio”

In tal senso si era già espresso qualche giorno fa  il presidente Joseph Blatter durante un’intervista rilasciata a TvGlobo: ” Chi protesta, non dovrebbe usare il calcio per le proprie rivendicazioni. Il Brasile ha chiesto i Mondiali, non siamo stati noi ad imporli. Le proteste ed i motivi che stanno alla base di esse non sono problemi che riguardano la Fifa. Il buon calcio e gli stadi eccellenti sono qui per offrire divertimento e emozioni”

C’è chi ha già preso una posizione netta come Pelè che tramite twitter ha rivelato di essere al fianco dei manifestanti – “Sono al 100% favorevole al movimento per la giustizia in Brasile“- o come Neymar :” È triste quello che sta succedendo-dichiara– Anche io voglio un Brasile più giusto e più onesto, spero che  la protesta mi ispiri in campo”. Si sono uniti al coro a favore delle manifestazioni di piazza anche altri giocatori della Selecao come Hulk, David Luiz e Dani Alves.

Paolo Sgarlata

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Di Redazione Elzeviro.eu

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