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Elzeviro sta con mamma orsa

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#iostocondaniza Questo l’hashtag che spopola sui social network e che gli italiani hanno reso più di tendenza negli ultimi giorni. La vicenda dell’orsa Daniza è riassumibile in poche righe: 
E’ occorso il PRIMO episodio di ferimento da parte di un  orso ad un uomo dal progetto Life Ursus che reinserì la popolazione endemica di orso bruno nel Trentino alle soglie del 2000. Un cercatore di funghi di trentasette anni, Daniele Maturi, è incappato nell’orsa Daniza, 18 anni, con due cuccioli al seguito. Anziché invertire il percorso in tutta fretta, come avrebbe dovuto sensatamente e correttamente fare, ha deciso di appostarsi dietro ad un albero per rimirare lo spettacolo della natura. Una scelta avventata, che in molti avrebbero però fatto e quindi non ci sentiamo di giudicare con eccessiva severità.

Ebbene l’orsa, disorientata da un pericolo che ha percepito a livello olfattivo, ma senza poterlo vedere bene nascosto dietro un albero com’era, ha cercato il fungaiolo e, trovatolo, gli ha assestato due zampate e lo ha morso a un piede. Il cercatore se l’è cavata con ferite lievi. Quello dell’orsa appare alle associazioni animaliste e a chi un minimo conosca il mondo animale e lo rispetti, un comportamento non violento, ma improntato unicamente alla protezione dei cuccioli. Il grande esemplare femmina di orso bruno, che già nel 2000 quando fu introdotta pesava 99 chili, avrebbe potuto arrecare un vero danno se si fosse trattato di un comportamento di offesa. Eppure alcuni individui, quelli che paventano da più giorni la cattura del plantigrado, ritengono che il comportamento di mamma orsa sia stato un pericoloso attacco, e che quindi metterebbe in pericolo la vita dell’uomo.

Dal fronte politico la Lega Nord per l’indipendenza della Padania, che già tentò invano di elargire carne d’orso ad un banchetto con l’intento non troppo sotteso di introdurne il consumo alimentare (sic!) invoca la cessazione del progetto di reintroduzione dell’orso bruno, invidiatoci da tutto il mondo per il suo successo. L’orsa Daniza è finora riuscita a scappare da tutte le trappole (a base di miele e carni) approntate per la sua cattura. Un funzionario del ministero è riuscito a dire che i cuccioli, con la cattura della madre, molto probabilmente sopravviveranno. L’orsa, nel caso di cattura, difficilmente potrà essere reimmessa in natura allo stato selvatico.

Pagine facebook, petizioni, lettere, telefonate, barricate e manifestazioni in pochi giorni sono state approntate dall’Italia animalista, tanto che la reazione ha avuto vasta eco in Europa, soprattutto in Svizzera, dove alcuni orsi del progetto hanno sconfinato, in Austria, in Francia, e persino Oltremanica, sulle pagine del Guardian.
Stando ad una nota diffusa dal Wwf, il comportamento dell’orsa va inquadrato nel suo significato biologico e i provvedimenti andrebbero invece concordati a livello nazionale e sovranazionale. Il Presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi fa gli auguri di pronta guarigione al signor Daniele Maturi, ma si dichiara indignata e chiede che le amministrazioni competenti operino con la massima scientificità e rigore, rinunciando a soluzioni di comodo, sbrigative e demagogiche, valutando con serenità e calma tutti gli elementi, umani animali e ambientali. 
Prima di mettere in atto decisioni di eventuali catture o uccisioni deve essere lasciato il tempo necessario per un approfondimento su come l’incidente sia accaduto, e per un monitoraggio dell’animale che meglio tratteggi gli attuali atteggiamenti e comportamenti dell’orsa.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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