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Rapiscono due cani: a processo due fratelli rom

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E’ incredibile, ma nel nostro ordinamento il rapimento di animali non è ancora un reato autonomo.

ANCONA – Il rapimento è un reato odioso e punito con fermezza dal codice penale italiano. Lo stesso codice inserisce un capo, per iniziativa legislativa dell’on. Brambilla, che punisce i reati contro gli animali. Invero in questo caso si auspica che, qualora venissero individuati i colpevoli, venissero applicati i regolari capi d’imputazione del codice (non reati contro gli animali), con le dovute attenuanti. Perché riteniamo che bisognerebbe adoperare gli articoli del rapimento riservati agli esseri umani? Perché per certe famiglie, e questo è probabilmente il caso, un animale domestico è membro integrante la famiglia, è amore e affetto, è l’amicizia contro la solitudine, è il sincero che ti dà senza pretendere: è, insomma, qualcosa che nella nostra vita è spesso imprescindibile, e rapire qualcosa di così importante è particolarmente odioso.

Ecco perché si vuole proporre ai magistrati, in carenza di un reato autonomo, che le attenuanti siano riconosciute, ma il reato è semplicemente quello di sequestro di persona a scopo di estorsione. “Chiunque sequestra una persona allo scopo di conseguire, per sé o per altri, un ingiusto profitto come prezzo della liberazione, è punito con la reclusione da venticinque a trenta anni.

Se dal sequestro deriva comunque la morte, quale conseguenza non voluta dal reo, della persona sequestrata (586), il colpevole è punito con la reclusione di anni trenta.

Se il colpevole cagiona la morte del sequestrato (c.p.575) si applica la pena dell’ergastolo. (ecc.)”. L’analogia persona-animale sarà da molti vista come una pazzia, ma tant’è: chi ha un cane (o altro animale) sa di cosa stiamo parlando.

La vicenda che vi riportiamo è quella del rapimento di due cagnolini con la richiesta di 800 euro di riscatto, avvenuta tre anni fa. Oggi si è aperto un processo, ad Ancona, che comprende le accuse di estorsione e furto nei confronti di due rom, fratelli, di cui uno frattanto morto. Nell’ottobre del 2011 a Senigallia i fratelli avrebbero prelevato da un’automobile una borsetta e due ShiTzu, pregiata razza di cane. Le forze dell’ordine hanno esaminato il filmato all’uscita del supermercato che ha ripreso la casa-furgone della famiglia rom in vicinanze e circostanze sospette. 

Il caso è al centro di un processo apertosi ad Ancona. Il Tribunale di Ancona vaglierà le accuse di estorsione e furto nei confronti di due fratelli rom (uno deceduto recentemente). Nell’ottobre del 2011 i due a Senigallia avrebbero aperto l’auto di una donna prelevando una borsa e i due cani di razza Shih Tzu che erano all’interno della vettura.

La donna, disperata, mise un annuncio su facebook e un signore offrì assistenza. Quest’ultimo rintracciò i rom, e parlò con loro: i due avrebbero ammesso (peraltro registrati dal signore) di avere i cani e avrebbero fornito la loro richiesta di 800 euro per il riscatto delle bestiole.

La padrona dei cani decise di acconsentire all’estorsione: pagò e ricevette indietro i cani. Non fu mai effettuato un riconoscimento fotografico del rom coinvolto nel processo in questione, che sarebbe stato riconosciuto dal signore che aiutò a condurre il riscatto a buon fine. Il processo continua: forse tramite l’analisi della registrazione audio si potrà inchiodare il sospetto.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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