A quarant’anni di distanza dalla tragica scomparsa, in Italia e Oltralpe si celebra la memoria di Pier Paolo Pasolini tramite attività culturali, ludiche e la proiezione del suo ultimo controverso film.
Pasolini, bolognese di origine, è sicuramente una delle personalità più rilevanti del panorama italiano dello scorso secolo; una figura che ha saputo esplorare diversi campi della cultura come il cinema, la letteratura e il giornalismo con uno spirito innovativo che lo ha consacrato a modello per le generazioni a venire.
Sembra quasi dovuto il fatto che su una figura di tale rilevo rimanga un’ombra sulla morte: egli venne assassinato la notte tra l’uno e il due novembre ad Ostia da un ragazzo minorenne, la cui testimonianza, però, mal coincideva con le dinamiche dell’omicidio.
Gli stessi amici di Pasolini espressero da subito i loro dubbi sostenuti anche dai fatti – all’epoca recenti-, che avevano visto prima sottratte le pizze del suo film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” ed a cui era seguita la richiesta di un riscatto e ancora, in seguito, la pretesa di un incontro da parte della banda della Magliana- a quanto racconta David Grieco, scrittore amico di Pasolini.
Se la verità sulle reali dinamiche resterà forse per sempre un mistero, quello che è considerato il testamento dell’autore, ovvero il suo ultimo film “Salò”, torna nelle sale italiane giorno 2 Novembre a quasi quarant’anni di distanza da quando fu trasmessa la censurata versione. Il restauro è avvenuto ad opera della Cineteca e del CSC il cui lavoro è stato premiato con il Leone d’oro a Venezia per il miglior restauro.
L’iniziativa permetterà a giovani e non di poter guardare integralmente il film metafora del potere e del consumismo, le cui scene crude e dai toni senza dubbio “forti” contengono un messaggio ancora oggi attuale. Assistere a questo lungometraggio senza dubbio sarà il modo più corretto di rendere omaggio al regista non ponendo limiti alla sua creazione.
Michele Crudelini