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La Rai cambia il palinsesto in extremis

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La Rai sembra trattare gli abbonati come dei deficienti non dando spiegazioni del cambiamento all’ultimo minuto del palinsesto.

Non è andato in onda l’atteso incontro Olanda-Costarica di sabato sera alle 22 (peraltro finito ai rigori dopo i tempi supplementari che sanciscono l’entrata dell’Olanda nelle prime quatto) per trasmettere un film interpretato da Giorgio Faletti, l’artista piemontese morto prematuramente a 63 anni.

Se questo repentino cambiamento di programma è stato causato dal lutto del mondo dello spettacolo oppure a qualcos’altro di imprevisto, i media avrebbero dovuto comunicarlo.
Invece niente.
Silenzio assoluto, lasciando milioni di tifosi di calcio (pur dispiaciuti per la dipartita) a bocca asciutta. E’ doveroso ricordare che il 23/05/’92 (omicidio di Falcone e della sua scorta) la RAI ha mandato in onda “Scommettiamo che” con Fabrizio Frizzi e MillyCarlucci, e che il 16/3/78 (rapimento Moro), Raffaella Carrà (molto contrariata) fu costretta a cantare “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù) nella trasmissione “Ma che sera”. Per non parlare della tragica fine di Eluana Englaro, quando Canale 5 decise di mandare in onda la puntata del GF (Grande Fratello) che costò pure la conduzione di “Matrix” ad Enrico Mentana che si oppose ferocemente, perchè dall’altra parte la RAI mandò in onda una puntata speciale (e sacrosanta) di “Porta a Porta”. 

Al festival di Sanremo del 2007, Milva cantò una canzone di Faletti dal titolo “The show must go on” (lo spettacolo deve continuare) e nemmeno la morte del celebre e molto amato tenore Luciano Pavarotti (6/9/07) a 72 anni, scompigliò i palinsesti, come del resto quella di Lucio Dalla.

C’è sempre tempo per ricordare coloro che hanno scritto un pezzo d’Italia (in un modo o nell’altro), ma i direttori delle reti televisive sembra che si siano accorti (solo adesso) che bisogna sottolinare i lutti quando avvengono. Giorgio Faletti è morto di tumore nell’ospedale Molinette di Torino come purtroppo moltissimi altri. La RAI che pretende il pagamento del canone dovrebbe almeno spiegare ai telespettatori le motivazioni che l’hanno spinta a non trasmetterela partita in diretta. Non si chiede altro, ma la chiarezza è d’obbligo.

Nota: personalmente non ho seguito nessuna partita, ma alcune richieste di spiegazioni sul cambiamento dei programmi ha motivato questo articolo. Giuseppe Franchi Naa

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Di Redazione Elzeviro.eu

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