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Venti di guerra e sovranità perduta

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L’Italia vive un momento drammatico della sua storia: la nostra è una nazione in via di estinzione.
 

Nessun riferimento certo, nessuna prospettiva seria, nessun progetto vero per il rilancio di una nazione inebetita e disorientata e sulla nostra testa si giocano potenti e drammatiche partite criminali.
Da una parte le nostre energie più fresche e le nostre risorse più preparate emigrano in cerca di fortuna e del riconoscimento delle proprie capacità e dei propri meriti, dall’altra una turpe masnada di criminali senza scrupoli si arricchiscono con il traffico di esseri umani con la scusa di un’accoglienza pelosa e di un buonismo d’accatto.

Intanto gli imbonitori di turno che hanno costruito il ribrezzo nei confronti della figura del politico che, al contrario, dovrebbe essere l’unica via di salvezza per una nazione alla deriva, dividono il popolo italiano in giochi contrapposti su obiettivi depistanti e che aggravano la nostra dipendenza dai potentati finanziari apolidi e multinazionali.

Infatti ora ci propongono un referendum di riforma costituzionale che elimina alcune prerogative di controllo popolare, limita ulteriormente la nostra sovranità e toglie alcune importanti garanzie e su questa battaglia è iniziata la campagna terroristica come già fu per l’introduzione dell’euro.
Ci dissero che se non avessimo messo la testa nel capestro dell’euro saremmo caduti in un baratro; oggi che abbiamo il cappio al collo siamo anche in un profondo baratro.

Pure in questa circostanza, governo, confindustria, giornali, televisioni, opinionisti assoldati, Napolitano, Obama, Merkel e tutto il peggio degli anti Italiani nel mondo tentano di terrorizzarci sostenendo che se non passa questa riforma l’Italia è a rischio fallimento.
Ci credono veramente assai stupidi! Forse che gli Italiani non hanno capito di essere già a rischio fallimento? Pensano che la Brexit, di cui hanno parlato tanto male, non ci indichi una via percorribile per uscire dal tunnel?
Poi ci parlano quasi casualmente dell’invio di truppe Italiane in Lettonia, al confine russo, per rispetto del patto NATO, di un patto Nato sempre più appecoronato agli interessi strategico-militari degli USA, e ancora una volta ci prendono per stupidi.

Il patto Nato prevede un intervento in difesa delle nazioni aderenti in caso di aggressione da parte di terzi. Inoltre la tanto decantata costituzione italiana prevede l’intervento delle truppe solo per difesa essendo espressamente contraria alla guerra. Chi sta aggredendo la Lettonia? Nessuno. Non è forse il minaccioso tentativo di intimidire una nazione, la Russia, che da sola sta svolgendo una seria campagna di pulizia contro il terrorismo dell’ISIS e delle altre bande terroristiche, finanziate ed armate dall’Arabia Saudita, gli USA ed alcune nazioni dell’Europa cosiddetta occidentale?

Nessuno spiega a fondo i retroscena e la pericolosità di questa sconsiderata azione militare italiana, nessuno ci spiega che è il culmine di un crescendo spaventoso di segnali che ci portano diritti verso un conflitto nucleare. Siamo informati dei missili a testata nucleare che gli USA hanno posto in Polonia? Qualcuno scrive nei dettagli che la Russia ha montato rampe di lancio in zone da cui è facile colpire le capitali europee? Vogliamo continuare a ignorare che la Russia ha denunciato la cessazione dell’accordo per lo smaltimento del plutonio per uso militare attraverso l’utilizzo in centrali nucleari perché, mentre la Russia ha creato tali centrali, gli USA hanno solo accantonato il plutonio senza utilizzarlo nella produzione di energia come previsto nel patto? Inoltre la Russia ha posto un ultimatum per la ripresa dell’accordo che prevede, il rispetto dei termini dell’accordo stesso da parte di tutti, la fine delle sanzioni, il risarcimento del danno causato dalla loro applicazione. 

Se a tutto questo aggiungiamo le notizie che vengono dalla Siria dove gli aerei USA hanno bombardato l’esercito regolare siriano uccidendo alcuni consiglieri russi, i Russi hanno risposto bombardando una base di terroristi, cosiddetti buoni, eliminando anche un numero imprecisato di agenti speciali USA, e le dichiarazioni al vetriolo di quella che i potentati internazionali vorrebbero diventasse il nuovo presidente USA, Hillary Clinton, ci rendiamo conto di quale enorme responsabilità simbolica c’è in quei 140 uomini inviati al confine tra Lettonia e Russia.

Ne sono consapevoli quei soldati? Ne è stato informato il popolo italiano? Lo hanno capito i vari Renzi, Alfano,Pinotti, Mogherini…?
E’ ora di finirla,bisogna assolutamente riprendere in mano le redini dell’Italia e salvare il salvabile. Se c’è da lottare, facciamolo, ma solo per tutelare l’interesse dell’Italia e degli Italiani.
Per ora due imperativi categorici: al referendum andiamo a votare e votiamo NO, chiediamo a viva voce il ritiro delle nostre truppe dagli scacchieri di guerra dove non è impegnato l’interesse nazionale.

Adriano Tilgher

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Di Redazione Elzeviro.eu

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