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Benvenuto vuole regolamentare la prostituzione in Piemonte

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Benvenuto (consigliere del Carroccio a Palazzo Lascaris) presenta una proposta di regolamentazione per tassare la prostituzione a livello regionale.

Stamane chi scrive si è recato al parco Mario Carrara di Torino, meglio conosciuto come la “Pellerina”, per una corsa mattutina. Ore nove: una prostituta mi si affianca mentre ero intento nel preliminare allungamento muscolare, e mi offre una fellatio. Naturalmente usando un diverso linguaggio. Il seno vergognosamente di fuori, rideva incontrollabilmente. A due passi, dei bambini sfrecciavano sul monopattino, buttando un occhio alla scena come se facesse parte delle loro estive abitudini nell’atmosfera gaudente del parco. Pare pertanto opportuno riportare la proposta che ha avanzato il consigliere regionale Alessandro Benvenuto in Regione Piemonte, affinché l’attività della prostituzione sia controllata in tempi, spazi ed economie.

 
Dice, il giovane politico, che la prostituzione, che nel nostro Paese non è soggetta ad alcun divieto o proibizione, c’è sempre stata e sempre ci sarà e vale, ogni anno, 5 miliardi di euro. In assenza di una normativa a livello nazionale, la proposta è quella di regolamentare il fenomeno a livello regionale. Benvenuto è il primo firmatario della proposta di legge della Lega che mira a tassare la prostituzione, depositata qualche giorno fa in Regione.

 

“Sull’onda di quanto già presentato dalla Lega in altre Regioni – spiega Benvenuto -, la nostra proposta di legge vuole fare in modo che le prostitute abbiano l’obbligo di iscriversi ad un apposito registro regionale, ottengano assistenza sanitaria e trattamenti previdenziali e, aspetto ancora più importante,  debbano versare un’aliquota del 27% per redditi fino a 28.000 euro l’anno e del 40% per proventi superiori”.

 

“Riuscire a tassare la prostituzione – conclude il consigliere leghista -, almeno a livello regionale, significherebbe avere a disposizione risorse ingenti, che potrebbero essere investite nel sociale e a favore delle fasce più deboli o in difficoltà. Si tratta di una proposta basata sul buon senso e che non ammette ipocrisia: la regolamentazione della prostituzione, oltre a tradursi in maggiori entrate per la Regione, abbatterà fenomeni come racket e clandestinità, oggi strettamente collegati ad essa proprio a causa del vuoto normativo”.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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