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Fassino si fa devastare la città dagli universitari

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TORINO – Lo scorso venerdì 27 febbraio si è svolto in Piazza Cavour il “bottellon“, festa cui hanno partecipato migliaia di universitari. Tale manifestazione è stata esportata da un altro paese, come spesso purtroppo facciamo, in questo caso dalla Spagna e consiste nel consumare bottiglie alcoliche di scadente qualità sulla pubblica piazza. L’omologazione forzata europea comporta questa becera abitudine di dimenticare le nostre tradizioni e le nostre abitudini, sostituendolo con quelle di altri paesi, ritenuti, spesso a torto, superiori.

L’Italia è un paese dove si è sempre assaporato il buon vino e la buona birra, finché questo consumismo grossolano non ha attecchito nelle menti più giovani. Così che migliaia di menti ottenebrate stanno accettando passivamente questo imperialismo culturale che vede nel consumo a tutti i costi, anche se di bassa qualità, l’unico modo per far festa. Per comprendere il basso livello di questa manifestazione basterebbe osservare come la piazza storica dove si è svolto il “bottellon” è stata lasciata: una discarica a cielo aperto cui l’Amiat ha dovuto far fronte nelle giornate successive.

Come non c’è differenza tra gli hooligans olandesi e gli universitari torinesi (rei entrambi di aver danneggiato luoghi pubblici e storici per personale diletto) così non vi è differenza tra l’inefficienza del sindaco Marino e del sindaco Fassino. Entrambi sono intervenuti con parole dure a seguito di questi episodi: “Una manifestazione di intollerabile inciviltà, che offende tutti i torinesi“, ha detto Fassino e ancora “chi organizza eventi del genere ha il dovere di rispettare la città“. Peccato che il “bottellon” fosse organizzato già da qualche settimana su Facebook ed era dunque ben visibile alle autorità cittadine. Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia, si chiede se l’amministrazione “viva sulla luna” perché non è possibile lasciarsi sfuggire un evento del genere.

Nel 2015 un’amministrazione comunale non può essere completamente assente dalla “social life“, dato che è sulla quella piattaforma che vengono organizzati i maggiori eventi tra i ragazzi, oltre che sarebbe anche possibile osservare eventuali malumori dei cittadini, così da rendere la politica più vicina alla popolazione.

Fassino e i suoi compagni sono però evidentemente indietro e ciò viene dimostrato dal fatto che Ilda Curti, assessore all’Arredo Urbano, stia solo adesso provando a contattare gli organizzatori dell’evento attraverso Facebook (in ritardo di qualche giorno). Rimpiangiamo dunque non solo il buon senso amministrativo (il buon politico deve essere capace, lo diceva Croce) ma anche le nostre care usanze come il Carnevale e l’apprezzamento del buon vino, tragicamente sostituiti da un barbarico Halloween e da una schifosa Vodka da 3 euro.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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