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Vampiri in giacca e cravatta – seconda puntata

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I misteri racchiusi nel denaro hanno radici molto lontane, esistevano già prima della nascita di Cristo, ma a noi sono pervenuti pochi frammenti, perché il cuore pulsante veniva accuratamente custodito e nascosto. Ancora nell’epoca attuale, ove si mette tutto in piazza, è molto difficile penetrare nel labirinto, e- quel che conta- risulta alquanto difficile uscirne vivi.

La vera politica monetaria viene oscurata affinché il popolo viva nella più completa confusione. Vengono date notizie sull’andamento delle borse, si nominano i mercati come se fossero esseri animati che decidono senza essere pilotati, si parla di debito pubblico che aumenta vertiginosamente senza spiegarne i motivi, senza puntare il dito sui veri colpevoli. Il denaro è tabù. In passato la politica monetaria era addirittura un segreto di Stato, la cui conoscenza era riservata a pochi addetti ai lavori.

Dapprima era nelle mani dei sacerdoti, poi passò ai re, agli imperatori e ai templari. In seguito scese ai nobili di basso rango, poi ai mercanti ed infine ai banchieri del medioevo. Comunque sempre attraverso organizzazioni iniziatiche (come la massoneria nelle sue varie forme) o direttamente da padre in figlio.

Oggigiorno gli sconfitti in economia vengono chiamati affaristi e truffatori, mentre i vincenti portano sul bavero l’etichetta di finanzieri e banchieri. Non c’è nulla di nuovo sotto il sole: già nel VI secolo a.C.  il favolista greco Esopo diceva: “Impicchiamo i ladruncoli, ma i grandi ladri li insediamo nei posti di comando”. Dopo 27 secoli non è cambiato niente. Questa democrazia fasulla, con i rappresentanti dei vari partiti che siedono in parlamento, non contano nulla in economia, perché il potere è stato conferito alle banche. Nel sistema privato vigente lo Stato è solo un esecutore degli ordini ricevuti dalla BCE, da quei banchieri che tirano i fili nell’ombra.

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Giuseppe Franchi, Noi Automobilisti
fine della seconda puntata

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Di Redazione Elzeviro.eu

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