Nero Tav

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Nero Tav

Ballario Giorgio

? 9,00

2013, 98 pp.

Autopubblicato (link Amazon)

La scrittura non ha il solo ruolo di intrattenere, ma deve anche documentare. Deve pescare dalla realtà per portarla a conoscenza del lettore. Certo che come la medicina si beve meglio se il recipiente è orlato da zucchero, allo stesso anche la realtà si assorbe meglio se questa è fusa ad una storia intrigante.

Questo è ciò che fa nel romanzo autopubblicato Nero Tav Giorgio Ballario. La trama ruota attorno alla scomparsa di due giovani ragazzi, Vanessa e Davide, entrambi giovani di buona famiglia e vicini alle parti più moderate del movimento No Tav.

La Val di Susa, e la contesa tra Sì Tav e NO Tav che la vede al centro, diventa lo scenario perfetto per far emerge tutte le più ambigue figure della Società: militanti pronti a tutto, giornalisti sempre pronti ad intromettersi, mafiosi e politici corrotti.

Tutta la narrazione è percorsa da un brivido di cinismo che si legge sin dai primi capitoli. E’ tremendamente veritiera la riflessione che fa il protagonista Hector a riguardo delle persone scomparse di cui non si hanno più notizie (sotto forma di tracce lasciate o di richieste di riscatto) dopo diversi giorni. La causticità si ritrova anche nelle descrizioni dei personaggi che appaiono nella narrazione, come i genitori piccolo-borghesi di Vanessa.

Lo stile è semplice e diretto: tenta di imitare il parlato della quotidianità facendo ricordo a tutti quegli elementi che lo caratterizzano, come l’uso di modi di dire e il turpiloquio, quando serve. La sintassi perciò è prevalentemente paratattica, senza lunghe digressioni volte alle descrizioni e un prevalere della narrazione.

Nero Tav è un romanzo veloce che intrattiene, ma porta sotto gli occhi del lettore anche un perverso affresco della realtà italiana, rappresentata in piccolo in tutte le sue contraddizioni nella vicenda valsusina.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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