A Catanzaro la non irrilevante componente politica di Forza nuova si schiera dalla parte dell?associazione Al.Po.Cat. nella battaglia contro il progetto della giunta comunale denominato “Safe City”che prevede l?installazione in città di circa 700 telecamere. Tale progetto è stato avviato a seguito di un accordo messo in atto tra la Regione Calabria, il Comune di Catanzaro e la società che provvederà a fornire tutta la tecnologia e il materiale denominata Bunker Sec, una multinazionale israeliana gestita da un ex capo dei servizi segreti israeliani.
Per la realizzazione del progetto Safe City si prevede una folle spesa di circa 24 milioni di euro, soldi che il Comune di Catanzaro preleverà dai fondi Pon sicurezza. La avversione della componente politica forzanovista a questa operazione non scaturisce da un’avulsa contrarietà nei confronti della sicurezza dei cittadini, come ben può comprendere chiunque conosca anche solo superficialmente la storia del movimento; la perplessità appare però ben fondata per una miriade di altre e diverse ragioni.
Fra tutte ci si domanda lecitamente il perché il Comune di Catanzaro, in sinergia con la regione Calabria, stringa un accordo con una multinazionale estera legata al Mossad ed il cui responsabile infatti è addirittura l?ex capo dell?intelligence israeliana. Per combattere la criminalità (micro o macro che sia) è necessario affidarsi a così lontani aiuti, fin troppo lautamente retribuiti? Per combattere la macro criminalità bisogna partire da un certosino controllo del territorio e per farlo le sole Forze dell?ordine non bastano. FN auspica, per bocca del suo segretario provinciale Igor Colombo che per garantire la sicurezza dei cittadini nelle strade del capoluogo debbano vigilare i militari italiani, i quali certamente sarebbero più utili qui piuttosto che essere impiegati all?estero in costosissime e pericolosissime missioni di guerra che al nostro Paese, secondo Colombo, non dovrebbero interessare, poiché intraprese allo scopo (neppure troppo celato) di soddisfare le mire imperialistiche ed economiche dell’alleato americano.
Ecco che quindi la formazione politica in parola appoggia in questa giusta causa i coraggiosissimi militanti di Al.Po.Cat. che da oltre un mese in città stanno raccogliendo le firme dei cittadini catanzaresi che non sono d?accordo con tale scelta dell?amministrazione comunale. La proposta è quella di annullare il progetto avviato con la Bunker Sec, sia perché l?impatto mediatico di questa operazione è stato notevole, ponendo infatti Catanzaro sotto i riflettori dell?opinione pubblica come una delle città più insicure d?Europa (cosa che appare francamente non vera), sia perché in futuro la gestione di tutte queste telecamere avrà un costo elevatissimo che andrà a pesare sulle tasche dei cittadini in maniera incisiva e determinante considerato il periodo di crisi recessiva e sia, per concludere, per la poca trasparenza che i cittadini catanzaresi hanno potuto ravvisare in questa operazione.