Home / Altre rubriche / Varie / Ministeri a casaccio e Boldrini appagata

Ministeri a casaccio e Boldrini appagata

Condividi quest'articolo su -->

E ancora una volta ci ritroviamo allo stesso punto. Sconfortati e con le braccia penzolanti, ad attendere che questo asettico e spietato declino ci inghiotta definitivamente. Si, ancora una volta, chiedendoci nuovamente se la colpa sia da imputare alle nostre pretese ardite ed oltremodo irrealizzabili, o piuttosto ad una classe dirigente che continua a sbeffeggiarci sotto il naso.

Che nel nostro amato stivale, da una sessantina d’ anni a questa parte,  competenza e  meritocrazia non fossero di casa era  risaputo, ma nonostante questo parziale anestetico non siamo riusciti ad incassare immunemente l’ ultimo spietato schiaffo delle istituzioni. Nel team ministeriale selezionato dal “C.T.” Enrico Letta infatti, già discutibile di suo, a destare particolari perplessità sono  due scelte nello specifico.

La prima riguarda l’ assegnazione del Ministero della Salute a Beatrice Lorenzin, una delle più devote adepte del culto berlusconiano. Ora non voglio sostenere che la specialità in un determinato campo sia necessariamente sinonimo di successo nell’ attività istituzionale, ma di certo non potrebbe che rappresentare un inizio incoraggiante. Ebbene, nonostante il Silvio nazionale avesse tentato qualche anno orsono di toccare gli abissi più inesplorati affidando a Francesco Storace (di professione giornalista) il dicastero in questione, la storia si è ripetuta: alla voce riguardante il titolo di studio del neo ministro, risulta infatti il diploma classico. Considerando inoltre, che tutto ciò avviene nello stesso paese che richiede il conseguimento della laurea persino agli infermieri, una simile scelta risulta ancora più deprimente ed irrispettosa.

Sistemata la Lorenzin, passiamo adesso al secondo sadico atto di violenza intellettuale (indirettamente connesso al primo) perpetrato dalle istituzioni nei confronti del popolo. Cecile Kyenge è il nuovo ministro dell’ integrazione e guarda un po’ di professione fa, o faceva, l’ oculista. Più che lecito domandarsi quale sia la correlazione tra la medicina ed i diritti dei migranti, oppure per quale bizzarro motivo non sia stata nominata lei stessa ministro della sanità.  Che ci vogliate credere o no, è solamente una banalissima questione di melanina e luogo di nascita.

Come si poteva non affidare questo “arduo ruolo ministeriale” ad una donna decisamente colorata, nata in Congo ed approdata nel nostro paese all’ età di diciannove anni? Come si poteva, dopo tutte quelle pietose sviolinate integrazioniste, non dare un contentino al Presidente della Camera? La Kyenge  incarna alla perfezione il presunto mito della nuova Italia multietnica, ovvero tutto ciò per cui Laura Boldrini, nemica giurata dell’ identità nazionale, darebbe la sua stessa vita.

Se da una parte la terza carica dello Stato non ha mai fatto nulla per nascondere le sue pulsioni amorose verso qualsiasi minoranza sin dal giorno della sua elezione a Montecitorio, dall’ altra ha sempre dimostrato di disinteressarsi alla grande della crisi in cui versa la propria comunità; ergo, non servono esorbitanti effetti speciali per immaginare che dietro ad una scelta così etnomasochista, irrazionale ed ipocrita ci possa essere il suo zampino.

Che nel nostro amato stivale, da una sessantina d’ anni a questa parte,  competenza e  meritocrazia non fossero di casa era  risaputo, se in più ci metti di mezzo la Boldrini

Klement

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Netflix e altri colossi stanno sdoganando la pedofilia?

E se diventasse politicamente corretto, usare l’immagine di una bambina come figura provocatoria e sempre …