Home / Altre rubriche / Varie / «I lati positivi della crisi»

«I lati positivi della crisi»

Condividi quest'articolo su -->

Non superano quelli negativi, ma ci sono, ed è bene, per non sconfortarci troppo, tributare ad essi il giusto elogio.


L’ELZEVIRO

Apprendiamo con soddisfazione, anche da fonti come l?ex premier che se ne uscì in una battuta infelice quale “altroché crisi: i ristoranti sono sempre colmi!”,  che la gente non rinuncia ad una pizza in compagnia. Ebbene nondimeno la crisi c?è, ed anche il settore della ristorazione la subisce, ancorché limitatamente rispetto ad altri compartimenti. Quando si era avvezzi ad andare una volta a settimana al ristorante, o più, ecco che si risparmia per sei lunghi giorni, ma il sabato sera non si vuole, per buon e quieto vivere mangiare a casa. Le pizzerie (i luoghi di ristorazione più economica) sono all?uso di tutti, ed una pizza ed una birra (o dell?acqua) possono davvero essere ancora abbordabili, così una pizza margherita da cinque euro e un?acqua minerale possono costare al massimo 7 euro. In tempi di crisi si rinuncia al dolce, e la scusa può essere la dieta. La dieta è uno degli aspetti che quindi guadagnano dalla crisi e dalla necessaria morigerazione nelle spese che essa porta con sé.
I momenti di ritrovo nelle case di amici, piuttosto che nei locali possono mettere in ginocchio il settore del divertimento e dello spaccio di alcolici nei pubs, ma sicuramente fungono da aggregatori sociali, e rinsaldano i rapporti tra amici, che, ritrovati sotto lo stesso tetto, sono sicuramente in un ambiente più informale ed intimo, quindi risparmio sugli alcolici, magari bevendo a casa birra da supermercato (più economica ma non meno buona) davanti ad un film o semplicemente sproloquiando sul (fosco?) domani.
Crisi dunque come fenomeno di aggregazione sociale.
I parcheggi dei gommati sono sempre più costosi, in centro a Torino arrivano a 2,50 euro all?ora, ed ecco che  giovani e meno giovani ritrovano in cantina il loro antico mezzo alternativo, la bicicletta, e, senza abbandonare l?automobile (o abbandonandola ed eliminando i costi esosi di assicurazione e benzina) risparmiano sul parcheggio utilizzando, appunto, la bici. Torino è, salvo le critiche che non ci siamo esentati dal muovere, fornita di una sufficiente (o quasi) rete di piste ciclabili e il bike sharing, per venti euro all?anno, è alla portata di tutti e permette di girare per il centro in bicicletta, dovendosi fornire solamente di una tesserina magnetica. Ma una bici propria, magari in tempo di crisi usata, non costa poi molto in un negozio come Quagliotti a Torino, ad esempio. In tempi di crisi, però, i furti aumentano, e chi si volesse comperare una bici usata dovrebbe spendere all?incirca la stessa cifra per comperarsi una catena decente? La bici ovviamente apporta molti fattori positivi: il non impiego di spazio che sprecano i mezzi gommati, la non emissione di Co2, salvo il fiatone del ciclista, e il movimento sportivo che comporta la pedalata, non può che fare bene alla salute.
Meno automobili, meno smog, migliore respirazione, meno stress e Torino che non sfora mille volte all?anno i limiti di polveri sottili consentiti dall?Unione europea. Le piogge attuali favoriscono fortunatamente questo obiettivo ambizioso, sicuramente non stemperato dall?introduzione di una Ztl (dalla giunta di sinistra) tanto assurda, quanto male organizzata.
Quand?anche non si volesse o potesse prendere la bicicletta, camminare è una soluzione equivalente per la salute e per l?ingombro risparmiato dell?automobile, e Torino non è poi così grande: in mezz?ora la si solca per metà, a passo lungo e ben disteso. Ma il discorso vale anche per il centro delle altre maggiori città italiane.
Le costose palestre ci succhiano il sangue? Ebbene in tempi di crisi si riscopre un nuovo modo di fare sport, magari con pochi attrezzi presso la propria abitazione, e uscendo di casa e andando a correre nei parchi cittadini dimenticati (dagli italiani), che verrebbero da noi finalmente ricolonizzati. La corsa è uno sport sano e salutare, ed è preferibile correre sullo sterrato per chi non fosse abituato e fosse sovrappeso, così da correre su un terreno più ammortizzato e  non soffrire poi di dolori alle articolazioni. Così anche fare un abbonamento in piscina è molto meno dispendioso di uno in palestra. Ebbene la crisi forse stopperà anche la corsa alla ricerca dell?addominale perfetto, a favore di una globale tonicità che spesso l?allenamento nella palestra trascura, delineando una muscolatura rigidamente, senza però fornire all?individuo quella tonicità salutare che si ottiene solo con la fatica senza le pause che si possono fare in palestra, andando invece, in una lunga corsa, contro la fatica ed in definitiva contro i propri limiti. Quale può essere la differenza tra andare contro i propri limiti chiusi in una sudata palestra ed andare contro i propri limiti mentre si corre lungo un fiume, fianco a fianco con un amico con cui non si necessita di parlare,
riammirando la bellezza della nostra città, che è stata invece lungamente contemplata solo dagli stranieri?
La crisi quindi può in definitiva farci riscoprire le nostre città, ed i parchi cittadini in particolare.
La crisi economica può avere poi la forza di riequilibrare la nostra scala di valori morali, finanche a portarci a rivedere i nostri comportamenti nei confronti del prossimo.
In che modo?
Prendiamo ad esempio l?elemosina, che molti di noi fanno dando al mendicante la monetina, o lavandosi la coscienza di domenica facendo tintinnare nella cesta di una chiesa una monetina da un euro e prendendosi avidamente la benedizione.
Ebbene la crisi può far riscoprire i valori della generosità, aiutando gli amici che sono più in difficoltà di noi, senza nemmeno fare a questi rendere conto che l?aiuto può a noialtri costare parecchio? Oppure per un cristiano devoto che guadagni mille euro al mese sarebbe un atto eroico donarne 50 alla chiesa, che li devolverebbe poi alle famiglie numerose e più povere della comunità parrocchiale.
E la dissipata opulenza ha scatenato fenomeni anche un po? buffi, come la salita sulle barricate dell?antipolitica, che però ha in seno la bella e giusta indignazione per i costi della politica. Dal 2008, anno in cui c?è stato sentore di crisi economica, fino ad oggi, tempi in cui si spera che si sia nella coda della stessa, il movimento di Grillo ha suscitato indignazione prima, per i modi volgari che potevano attirare solo giovani allampanati e arrabbiati, attirato simpatie poi, per il suo modo guascone ma
Una bella pizza in famiglia o tra amici non
distrugge certamente i bilanci famigliari,
mentre può rinsaldare i legami.

anche criticone, e collezionato poi voti cospicui alle elezioni, fino agli ultimi sbalorditivi sondaggi? E la battaglia di Grillo è stata in primis quella sulla legalità e contro B., in secundis contro il sistema politico attuale, a suo dire marcio fino alle fondamenta, e quindi contro i costi esosi, che tutti possono vedere, della politica. Tant?è che trasmissioni trasversali come Zapping su Radio 1 hanno attuato enormi campagne di promozione sociale per ridurre i costi, per l?ultima volta: esosi, della politica.


Il valore del denaro viene oggi rivisto, e, mentre sempre più esperti si affiancano alla popolazione stufa marcia dell?Euro, la morigerazione la fa da padrona, a scapito dell?economia è vero, ma a favore di una più oculata gestione famigliare ed in definitiva, ci si augura, anche statale. Si auspica che alla morigerazione di tante famiglie, ne consegua un prendere esempio da parte della politica, e che si possa erodere il voraginoso debito pubblico che va a gravare come una spada di Damocle sulle teste delle giovani generazioni.

Con meno risorse l?estro degli italiani, che è rinomato in tutto il mondo, potrebbe risvegliarsi, e chi sa che non sorgano nuove scoperte nell?ambito della scienza e della tecnologia, o della gestione domestica o culinaria. Il risparmio ci insegna come costruire. E l?italico estro non può che essere sollecitato dal doversi arrangiare con una limitata disponibilità di risorse.
Infine, problema soprattutto sentito nel Mezzogiorno d?Italia: meno risorse uguale anche meno rifiuti.
Freddie
elzevirista@gmail.com

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Netflix e altri colossi stanno sdoganando la pedofilia?

E se diventasse politicamente corretto, usare l’immagine di una bambina come figura provocatoria e sempre …