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Come spesso accade di questi tempi in cui ognuno di noi, volente o nolente, si ritrova a dover condurre un?esistenza virtuale parallela a quella reale, alcuni ottimi spunti di riflessione vengono partoriti sui social network.
E? il caso ad esempio di Alfio Krancic che, celebrando la figura di Hugo Chavez a poche ore dalla dipartita dello stesso, sfrutta l? occasione per riaprire un dibattito magari non troppo originale, ma sempre e tristemente d?attualità. Il celebre vignettista, con un post pubblicato sul suo profilo Facebook, si scaglia contro i giudizi scarni e frettolosi di una determinata area politica circa l?operato del “Caudillo”, portandoci a meditare ancora una volta sull?inadeguatezza e sulla confusione intrinseca al termine destra.
Perché si continua a voler etichettare con questa definizione una branca politica così vasta, da comprendere al suo interno una serie di elementi caratterizzati daretroterra ideologici e culturali totalmente agli antipodi? E se fosse questa una delle principali motivazioni che impediscono ad una determinata area di risorgere?
“La morte di Chavez fa in modo anche di fare un po’ di chiarezza in quella poltiglia maleodorante che si identifica con il centro-destra e la destra.
Chavez era un ex-ufficiale dei paracadutisti;
Chavez ha combattuto per l’indipendenza del suo paese;
Chavez ha fatto in modo che le ricchezze venezuelane rimanessero venezuelane;
Chavez ha inaugurato una politica sociale prima sconosciuta nel paese;
Chavez ha promosso una politica estera autonoma;
Chavez ha combattuto le ingerenze degli USA in Venezuela;
In altri tempi sarebbe stato definito un patriota. Oggi per una massa di idioti di destra e centro-destra è invece un comunista.
Se, quindi, secondo i destri-filo-USA, comunismo significa indipendenza, autonomia, amore per la propria terra e per il proprio popolo, allora io sono COMUNISTA!” A.K.
Klement
