Elzeviro Informazione indipendente
Già amici nel Popolo viola, ora non viene risparmiato da critiche sul familismo neppure l?ex magistrato che leggeva l?Unità per i corridoi dei nostri tribunali terzi ed imparziali?
Ecco Di Pietro, anima e core del populismo, frasi volgari, offese alle istituzioni mirabilmente rivolte bipartisan, lui che incarnava il grillismo finché non s?è integrato sì bene nel sistema da essere schifato persino dai Movimentisti 5 stelle?
Ecco Grillo che non risparmia giustamente ambizioni, che riceve le critiche compatte della politica tutta (eccezione importante La Destra di Storace). Grillo che se arriva a picchi dell?11% nel Nord evidentemente qualche merito ce l?ha. E noi prima di tutto lo ravvisiamo nell?apartiticità del suo stesso movimento popolare e in effetti troppo populista.
Grillo è un coacervo di battute e volgarità, con la voglia di cambiare il paese e di svecchiare le istituzioni. Non ce lo immaginiamo come presidente del Consiglio, però certe frase “statalizzerei le banche” possono ringalluzzire un certo elettorato, che Grillo ha la facoltà di pescare qua e là, persino nella Lega. “Bossi in canotta era un figo, ma è finito?”.
Beppe Grillo fa leva sui sentimenti popolari tanto quanto fanno leva (ancora non l?han capito) gli incancreniti polemizzanti politicanti di vecchia data che lo criticano perché non ha la giusta estrazione politica. Ma la politica non è un mestiere! Tant?è che la democrazia diretta ateniese, patria del demos, veniva esercitata turnariamente da tutti i cittadini.
Ma più che da ogni altro movimento Grillo può attingere dal dipietrismo stanco, quella sinistra ambigua tra sinistra estrema (De Magistris) e pseudoambientalismo di facciata: sempre De Magistris, esempio efficiente di inettitudine politica appartenente all?Idv.
Freddie
