I dati dimostrano che l’incidenza dei pedofili reali e online tocca in particolare linkbucks (204 segnalazioni, 52,85%), grouply (89 segnalazioni pari a 23,06%), nicespace (86 con il 20,98%), vkontakte (6 con l’1,55%), facebook (4 con l’1,04%), netlog e yahoo una segnalazione a testa (0,26% a testa). Dall’analisi emerge che per continente i domini sono allocati al primo posto in Asia (314), seguono Europa (125), America (56) e Africa (2) e Oceania (1). E? piuttosto inquietante, possiamo notare il dato che riguarda l?Europa, considerato che vi abitano meno abitanti rispetto allo sterminato continente americano. L?africa e l?Oceania, a quanto pare, sono immuni dal fenomeno della pedopornografia online, o è meglio sottesa nelle insidiose maglie del web, mentre l?Asia, specchio della realtà concreta, è saldamente in testa alla classifica delle segnalazioni con riscontri di siti impegnati nell?infame perversione.
5 Maggio giornata nazionale contro la pedofilia
Intanto i casi segnalati sull?estensione globale vanno pericolosamente aumentando, ed internet è il veicolo più frequente dei fenomeni di pedofilia e pedopornografia (spesso collegati).
I dati che ci vengono dal web sono raccapriccianti: trecentottantasei gruppi di social network denunciati, 2.695 siti totali segnalati, 16 casi seguiti, 348 contatti al numero verde nazionale. Sono i risultati quadrimestrali dell’analisi e del monitoraggio per i primi quattro mesi dell’anno dell’Osservatorio mondiale contro la pedofilia (Os.mo.cop) dell’associazione Meter per il contrasto alla pedofilia e la pedopornografia nel mondo resi noti dal presidente don Fortunato Di Noto ad Avola (Siracusa) in occasione di un convegno, dal titolo ‘Social network: la nuova frontiera’, organizzato nell’ambito della XVI GBV – Giornata Bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia.
Freddie