Home / Altre rubriche / Varie / Pdl allo sbando

Pdl allo sbando

Condividi quest'articolo su -->

Alfano ai microfoni dell’Annunziata proferisce l’annuncio tanto atteso: il Pdl cambierà nome e simbolo. Come un serpente che si cambia la pelle, però, rimane sgusciante dai problemi del cittadino e  seguita ad essere interamente se stesso: un “partito” senz’anima, ibrido smembrato di partiti diversissimi e lacerato pertanto da correnti. Li tiene insieme soltanto l’avversione alla sinistra, l’odio (in parte giustificato) per Gianfranco Fini, l’attaccamento alla poltrona. Comunque almeno sul piano degli ideali (perlomeno la difesa della famiglia) il Pdl ha ancora qualcosa in comune, nel suo prosperoso seno. Caratteristica che non può condividere il Pd, ad esempio: il lampante esempio della eterogeneità fatta amicizia per dividersi la poltrona. Il primo partito in Italia, stando ai sondaggi.

Ma tornando al Pdl: le laceranti suppliche di Daniela Santanché e Michaela Biancofiore affinché Berlusconi torni a guidare il partito sono qualcosa di davvero sconvolgente. Senza uno squalo ottantenne che lo prenda per mano un partito conservatore o liberale (?) non può andare avanti da solo? La Biancofiore paragona persino l?ex premier a «Superman» e «i dirigenti del partito alla kryptonite che ne annienta la forza». 

Fini intanto tenta un’apertura, ma la finestra di dialogo che cerca di aprire gli viene sbarrata in faccia da Angelino Alfano. In effetti Fini si è smarcato, oltreché su mille controversie interne e su dibattimenti astiosi col Capo, anche sulla linea politica, e nettamente. Tanto che un moderato come Alfano esclude che ad oggi si possa associare ancora la figura del già postfascista Fini con l’elettorato del centro destra.

Intanto B. è ancora a Malindi (fino a noi giungono fotografie di Briatore che l’accoglie a braccia aperte nel suo resort kenyano). Per il momento non fa trapelare nulla e il suo passo indietro riguardo alla candidatura e persino al creare una sua lista di fedelissimi sembra essere confermato. E se non bastasse si facciano i dovuti scongiuri.

Ma riguardo alle primarie del Pdl ieri una candidatura eccellente, quella di Gianni Alemanno è stata ritirata, dopo essere stata proposta più dai media che dallo stesso sindaco di Roma. L?ex esponente di An ribadisce infatti che non parteciperà alle primarie ma di volersi dedicare alla sua rielezione a sindaco di Roma. 

Alfano incalzato dal modo irruento (ed ai limiti dell’educazione) di Lucia Annunciata difente a spada tratta le primarie di centrodestra. «Sono il metodo migliore per trovare una soluzione», afferma ricordando che senza le primarie «non ci sarebbe stato neanche Obama perché l?apparato di partito avrebbe scelto la Clinton». Difensore strenuo delle primarie, di quel metodo democratico di scegliere i candidati che però, da quando lui fa politica, non è mai stato preso nemmeno in considerazione dal suo stesso partito. Infine lo sfruttamento della figura (anche se appannata) di Obama per farsi pubblicità elettorale appare una mossa bassa e bieca che ricorda alcuni turpi manifesti del Pd…

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Netflix e altri colossi stanno sdoganando la pedofilia?

E se diventasse politicamente corretto, usare l’immagine di una bambina come figura provocatoria e sempre …