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Debito, moneta ed Europa: il silenzio della politica

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La bandiera dell’Ue brucia con la rabbia dei popoli
Quasi giunti all’alba del nuovo anno e delle ormai prossime elezioni ci ritroviamo a fare i conti con dei programmi politici raccapriccianti
I più scialbi e per questo orridi sono quelli dei due ex maggiori partiti italiani, Pd e Pdl: in essi, infatti, nonostante la batoste prese e le proiezioni elettorali completamente contrarie (perlomeno per il secondo), non vi è alcuno straccio di cambio di rotta.
 I transatlantici novecenteschi si sono trasformati in scialuppine di salvataggio attraccate per miracolo al barcone europeo, ai suoi dettami ed ai suoi imperativi categorici. 
L’altro giorno è stata bruciata la bandiera dell’Unione Europea sulla pubblica piazza, esecutori del fatto sono state alcune decine di militanti in Forza Nuova…ma quanti italiani avrebbero voluto correre con tizzoni ardenti in mano per aiutare il fuoco a divampare su quella bandiera?
 I filo europeisti italiani per fortuna scarseggiano, stanno negli alti piani di Pd, Pdl ed Udc, ma ormai anche la base di quest’elettorato vuole rivedere completamente il ruolo di quest’entità sovranazionale. 
Europa, moneta e debito: sono questi i tre grandi interrogativi cui il popolo vorrebbe una risposta per le prossime elezioni. Tuttavia solo il Movimento di Grillo ed i partitini della destra sembrano aver capito l’urgenza di queste tematiche.
 Bersani ed il Pd hanno mutato l’oggetto della loro adorazione dal defunto Comecon all’attuale Banca Centrale Europea, ed anche il “nuovoPdl di Alfano si adegua, eccezion fatta per le fuoriuscite di Berlusconi, subito rientrate. Tutti timorosi di porre al centro dell’agenda l’annosa questione: di chi è la moneta? 
La Bce presta i soldi, ma se la Bce fosse un organo dell’Ue come era stata pensata in origine, quei soldi stampati non dovrebbero essere di proprietà degli Stati? Alla Bce dovrebbe spettare solo un conguaglio per le spese di tipografia. E perché i soldi che la Bce presta alle banche centrali ad un interesse agevolato vengono poi da queste ultime riprestati agli Stati ad interessi folli? Che senso ha poi accumulare 2mila miliardi di debito pubblico se tutti sappiamo che con questo perverso meccanismo sarà impossibile sanare codesto rosso? 
 Tali domande esigono una risposta, tuttavia le agende politiche trattano solo di nuove leggi cosiddette “ad inciucium“, e la questione del rinnovo della legge elettorale sembra altresì indirizzato in tal senso, dopo mille proroghe…
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Di Redazione Elzeviro.eu

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