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Alex Schwazer é di nuovo in pista

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Dicono che lo puoi incontrare lungo le rive del fiume Aniene mentre si allena con il team guidato dal Prof. Sandro Donati. Dicono che si sia trasferito a Roma, che ogni settimana sia sottoposto al controllo anti-doping e che sino ad ora le sue analisi siano pulite.

Da alcune prove svolte durante gli allenamenti ha ottenuto ottimi tempi, i migliori.

Alex Schwazer è tornato ed ha un sola possibilità per qualificarsi alle Olimpiadi di Rio 2016, all’indomani del termine della squalifica ad aprile prossimo. Ha chiesto uno sconto ma gli è stato negato.

Il ragazzo di Racines, che tutti ricordiamo in lacrime, davanti ad una schiera di giornalisti, che dice ” Sono contento perché tutto è finito“, è di nuovo in pista.

Sono lontani i tempi in cui faceva coppia fissa con la pattinatrice olimpica Carolina Kostner. In casa sua, in assenza della ragazza, fece uso per la prima volta dell’EPO, la sostanza dopante a causa della quale è stato poi squalificato.

Alex è il classico esempio in cui le colpe dei padri ricadono sui figli; perché Alex è un bravo ragazzo, è uno sportivo (come la maggior parte degli alto-atesini per cui la Provincia investe molte risorse), può arrivare lontano. Suo padre è un modesto operaio che pensa in grande per il figlio.

Cominciano le aspettative, i sogni, le speranze.

Alex è oro olimpico nei Giochi di Pechino 2008, scoppia in lacrime a pochi metri dal traguardo, sente la pressione, la fatica, i sacrifici evaporare tutti insieme. Ha raggiunto l’Olimpo dei grandi.

Ma il ragazzo non è felice, teme di non riuscire a bissare il successo e va giù, la depressione lo attanaglia. E per non deludere nessuno, sé stesso per primo, comincia a pensare che forse “qualcosa” potrebbe aiutarlo a risalire la china. Comincia a cercare su Google e trova quello che gli serve, vola in Turchia e comincia a doparsi. Arrivano, poi, i controlli, la squalifica da parte del CONI, la conferenza stampa che tutti ricordiamo.

Il suo paese gli si stringe intorno, i sud-tirolesi sono così, orgogliosi del loro ragazzo, anche se ha sbagliato. La targa che hanno apposto davanti la casa di Alex rimane al suo posto. Perche sanno che Alex tornerà.

E lui ha mantenuto la sua promessa.

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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