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La truffa legalizzata del digitale terrestre

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di Roberto Crudelini

Alzi la mano chi non ha mai avuto un furioso corpo a corpo con il decoder o con la malefica presa skart o con la presa che collega il suddetto decoder al cavo dell’antenna mentre l’immagine del programma preferito si sbriciola letteralmente provocando un subitaneo travaso di bile. Oppure chi non ha mai avuto un match all’ultimo sangue con l’antenna portatile spacciata per antenna perfettamente in grado di supportare qualsiasi segnale digitale, mentre, idem come sopra, l’immagine dispettosamente si segmenta in un esplosione di molteplici striscette colorate, perfetto corollario di un diabolico quanto indesiderato carnevale fuori stagione. Questo è il panorama desolato e desolante dell’ultima rivoluzione tecnologica e futurista, nel senso che la TV la vedremo soltanto in un futuro lontano, relativa all’introduzione del segnale in digitale terrestre. Un’introduzione già paventata dal sottoscritto a suo tempo, spacciata come una sorta di spettacolare rivoluzione dell’immagine e che invece si sta rivelando come una delle truffe meglio studiate e altrettanto splendidamente messe in atto ai danni 

degli Italiani. Italiani che come al solito fanno, anzi devono fare, la parte delle vittime sacrificali di turno.

Il risultato di questa splendida trovata, imposta probabilmente da quelle stesse logiche macabre dell’europeismo unito con le quali ci stanno già massacrando facendoci tra l’altro guardare con nostalgia a passati periodi di dignitosissima autarchia, è sotto gli occhi di tutti. Il segnale non arriva e, se arriva, arriva male, disturbato e soprattutto supportato da una tecnologia assolutamente inadeguata e inefficiente. Basta appunto “divertirsi” provando a spostare di mezzo millimetro l’apparecchio televisivo o il decoder o le prese skart di cui sopra per far sì che il segnale, appeso letteralmente ad un filo, perda subitaneamente di intensità facendo sbriciolare e segmentare sotto i nostri occhi allibiti un’immagine che proprio non ne vuole sapere di rendersi visibile. E tutto questo alla faccia del progresso tecnologico, della qualità dell’immagine stessa ma soprattutto alla faccia nostra che abbiamo speso fior di soldi per comprare pseudo apparecchi spacciati per decoder, costosissimi televisioni con decoder incorporati, per “decodificare” le cui istruzioni d’uso occorre una laurea specifica in ingegneria elettronica e così via.

Questo va detto se non altro per dimostrare a lor signori che il popolo italiano non è così stupido come a loro sembra: tutti noi infatti abbiamo capito molto bene che l’unica cosa che ha funzionato dall’introduzione del digitale è il mostruoso ma perfetto business che vi è stato creato attorno, un business da milioni e milioni di euro, forniti, guarda caso, sempre e solo dai soliti “utili idioti” tra i quali si annovera il sottoscritto insieme alla maggioranza degli Italiani. Interessante a questo riguardo è il fatto che oltre alle suddette peripezie spesso e volentieri a seconda della zona in cui hai la sfortuna di abitare, può succedere di dover, ob torto collo, scegliere se vedere Rai 1, Rai 2 e Rai 3 oppure in alternativa Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Premium o Rai Sport, perché lo splendido ed efficientissimo sistema del digitale non ti consente di vedere l’intero pacchetto: se vedi i tre canali nazionali classici, di solito il decoder non riesce a farti vedere il resto e se vedi il resto non vedi i primi tre per il solito problema di ricezione del segnale…per la serie bisogna pur scegliere cosa si vuole dalla vita no!?

Il sottoscritto, che tra l’altro non abita in mezzo alle foreste del Borneo dove sarebbe anche comprensibile una non perfetta ricezione del segnale, ma abita nella seconda cintura di Torino a non più di una ventina di chilometri dal centro, è tutte le sere alle prese con il…carnevale spettacolare di cui sopra. Anzi vi racconto l’ultima diabolica trovata, in questo caso di mamma Rai. Ultima perché il “misfatto” si sta verificando da due-tre settimane a questa parte. Una sera speranzoso seleziono Rai 4 per cercare di vedere, tra uno sbriciolamento dell’immagine e l’altro (a questo siamo ridotti..!), il film che era in programmazione. L’immagine, al contrario di molte altre, si vedeva, evviva! Urlo io, peccato che…stavolta non si sentisse l’audio. Però qualcosa si sentiva: una voce inquietante che diceva: “Canale dedicato alle audio descrizioni per i non vedenti, per l’audio principale del programma selezionare Italiano sul menù audio”. La mia prima reazione è stata “ma cosa c…o vuol dire?! Dopo diversi infruttuosi tentativi di trovare il menù audio sul decoder, che alla faccia della Rai, ne era sprovvisto, la seconda reazione o meglio tentazione è stata quella di deprivarmi violentemente della vista con un tizzone ardente in modo da poter finalmente avere il diritto di usufruire del servizio pubblico. Dopo aver appurato che in altre zone Rai 4 invece si vedeva e si sentiva discretamente, la mia terza reazione è stata quella di prendere l’apparecchio televisivo, il decoder, il cavo, le prese skart e quant’altro, impacchettare il tutto e portarlo il giorno dopo alla discarica. La conclusione, o se preferite, la morale della favola è questa: si stava meglio quando si stava peggio…quindi: a ridatece l’analogico! E anche subito! 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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