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Non è un paese per donne incinta

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Non é un paese per vecchi” é il titolo di un celebre film dei fratelli Coen.
Noi diremo, invece, che questo non é un paese per donne incinta.
A confermarlo é la disavventura occorsa ad una giovane donna torinese, al nono mese di gravidanza, lasciata a piedi dopo il sequestro dell’auto.
La donna era di ritorno da una visita quando é stata fermata da una pattuglia di vigili. Dopo i controlli del caso, ci si é accorti che l’auto era stata posta in stato di fermo amministrativo e pertanto non poteva circolare.
Senza colpo ferire e senza nemmeno ascoltare la versione della donna (la macchina le era stata prestata e dunque non era a conoscenza della situazione) i solerti vigili hanno chiamato il carrattrezzi che con altrettanta solerzia é giunto sul lungo in tempi rapidissimi.
A nessuno é venuto in mente che la donna potesse avere delle difficoltà a tornare a casa (lontana circa 60 km); tantomeno nessuno ha tenuto conto del suo “stato”. Alle proteste della futura mamma qualcuno ha risposto “può prendere un taxi“.
I Vigili affermano di essere nel giusto e di aver solo  seguito un iter burocratico che non prevede “casi particolari”.
Un caso particolare é una donna incinta.
Se questo nostro paese non é per vecchi, per donne incinta, per disabili…..per chi é, allora?

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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