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Auschwitz

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Il 27 gennaio 1945 il campo di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche.

Il primo reparto che entrò nel campo faceva parte della LX Armata del generale Kurockin del 1° Fronte Ucraino del maresciallo Ivan Konev. Furono trovati circa 7.000 prigionieri ancora in vita.

Inoltre migliaia d?indumenti abbandonati, oggetti vari che possedevano i prigionieri prima di entrare nel campo e otto tonnellate di capelli umani imballati e pronti per il trasporto.

Il campo era uno dei tre più importanti per “soluzione finale del problema ebraico”.

Al suo interno trovarono la morte milioni di esseri umani, colpevoli di essere diversi.

La diversità poteva essere razziale, politica, di sesso, o semplicemente nemici della razza ariana.

Nel campo furono uccisi circa 1 milione e 300.000 persone.

La morte nei modi più orrendi; dal gas agli esperimenti criminali; dagli stenti alle malattie.

Non sono mai stato in questo luogo infame per la razza umana, ma le foto, i racconti di Primo Levi, danno un?idea, ma solo un?idea, di quello che erano questi luoghi.

Spesso, in prossimità di questa triste ricorrenza, si fa sentire chi afferma che la Shoah non sia mai esistita, non si sia mai perpetrata nei confronti degli ebrei, degli omosessuali, dei Rom, dei testimoni di Geova, dei prigionieri di guerra e dei territori occupati dalle truppe naziste.

Coloro che fanno queste affermazioni negano il concetto stesso dell?essere uomini e della dignità umana; negano il sacrificio di milioni di uomini e donne che hanno combattuto per la liberazione dalla tirannia nazista, di tutti quelli che hanno versato il sangue e quello dei loro figli, per spegnere, con lo stesso, il fuoco dell?olocausto.

Attenzione, tiranno non è stato solo Hitler, lo è stato Stalin, lo è stato Mao, lo è stato Fidel Castro, lo sono stati i Khmer Rossi e tanti altri lo sono ancora, nella Corea del Nord, in Africa, in tutto il mondo.

Per questo non possiamo e non dobbiamo dimenticare e abbiamo l?obbligo morale di perpetrare e far rimanere vivo il ricordo, affinché questa infamia non abbia mai più a ripetersi.

Lo dobbiamo a tutti quelli che sono morti, lo dobbiamo a chi ancora deve nascere.

Giuseppe Morello

Credit: Wikipedia

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Di Redazione Elzeviro.eu

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