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Ritornerà settembre

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Ritornerà settembre

Gino Giulia

? 15,00

2013, 192pp., brossura

Lazzaretti Editore

In Zibaldone era già stato affrontato e recensito il primo lavoro di Giulia Gino: Fragile come un sogno. E si era già affermato come l?autrice intendesse giocare con un certo tipo di letteratura d?amore e per ragazzi, cercando però di portare delle novità e di variare.

Ritornerà settembre, edito da Lazzaretti Editore, ne è il seguito e rispetto al primo romanzo, riesce a distaccarsi con maggiore efficacia dai modelli scelti in origine dall?autrice. La protagonista Martina, reduce dalle vicende con il fidanzato Filippo del primo romanzo, si ritrova nel mondo dell?università e dei locali notturni. Conosce Alberto, trentenne gestore di un pub, che da subito suscita un certo fascino su di lei. Troveremo Martina indecisa tra un Filippo che intende tornare, con tutta la carica di ricordi del primo amore, e Alberto, il nuovo e il misterioso.

Quel che subito colpisce rispetto al primo romanzo è il cambiamento di tono e di clima generale della narrazione. Sarà che la protagonista del primo romanzo era ancora molto legata al mondo adolescenziale, mentre in questo abbiamo a che fare con una ventenne. Sarà che la stessa autrice è cresciuta in questo tempo, ma troviamo, già nelle prime righe, un?importante affermazione che sembra convalidare queste ipotesi:

«le cose cambiano, si trasformano, si evolvono: subiscono metamorfosi incessanti. Come loro anche le persone devono cambiare, devono diventare camaleonti per affrontare le situazioni giorno per giorno».

Anche gli stessi luoghi nei quali Martina si muove sono cambiati. Nel primo romanzo dominava, per molti tratti, un?atmosfera fanciullesca, fatta di villette in collina, quasi un mondo a parte (di cui già lei se ne era accorta confrontandosi con quello di Filippo) con proprie regole e propri usi. In questo, invece, fin da subito troviamo Martina nella grande città, in luoghi “normali” e, anzi, non proprio quelli che ci saremmo aspettati leggendo Fragile come un sogno.

Lo stesso stile narrativo sembra più maturo rispetto al lavoro precedente. Mentre in Fragile come un sogno le parti dialogate avevano uno spazio importante e diventavano il mezzo veicolante la psiche dei personaggi; in questo nuovo romanzo le parti descrittive sono sviluppate con più attenzione e anche molto più curate. Dall?armonia tra queste e i dialoghi ora filtra il carattere e la psicologia dei personaggi, con il gradito effetto di un notevole approfondimento psicologico.

Ritornerà a settembre nasce, come non manca di raccontare l?autrice, come “strumento” per vedere come sarebbero proseguite le vicende di Martina e Filippo. Certo, la trama è un elemento importante che potrà piacere a certi tipi di lettori. Ma una caratteristica aggiunta che impreziosisce e dà un certo valore, non solo al romanzo in questione, ma anche al precedente, è senza dubbio il confronto tra i due, perché nei “mutamenti incessanti” che investono Martina si intravedono quelli che investono tutti al passaggio dall?adolescenza ad una maggiore maturità.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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