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A rischio la vita del giovane rom «traditore»

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LA NOTIZIA
 
Tra i rom aiutare la giustizia equivale a rischiare la pelle. Lo sa bene il giovane zingaro che ora vive sotto protezione in una località segreta dopo aver aiutato la polizia nell?operazione che ha portato all?arresto di una quindicina di zingari del campo rom lungo la Stura. Questi arresti sono il risultato di indagini concentratesi su varie rapine in abitazioni operate in Piemonte e Valle d?Aosta.


I capi di questi campi rom non sono certo tenera gente, tanto che, due anni or sono un coabitante della baraccopoli, o bidonville, come la si voglia chiamare, è stato bruciato vivo. Questo tipo di azioni, che si pensano proprie soprattutto di film fantasiosi alla Guy Ritchie (the Snatch, Lock and Stock, Rock?n Rolla), si attuano in realtà anche nel nostro territorio.

Al campo nomadi lungo Stura vivono centinaia di persone non registrate in alcun documento e quindi non identificabili (vi sono molti nomadi arrestati con decine di identità differenti). E? stato massacrato di botte un amico della talpa che ha aiutato la giustizia, e la sete di vendetta dei capiclan non verrà soddisfatta fino al ritrovamento del giovane che ha avuto il coraggio di uscire da una situazione, e da una vita disagiate. Finora tutti falliti o scivolati via i progetti di riqualificazione del campo rom presenti nei programmi elettorali delle ultime amministrazioni comunali.

Di Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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