Home / Altre rubriche / Varie / Stanchi di essere solo la regione dei mafiosi

Stanchi di essere solo la regione dei mafiosi

Condividi quest'articolo su -->

“Basta all’ennesima fiction Mediaset che mette in luce la Sicilia dei clan mafiosi e della delinquenza”

La scelta di mandare in onda in prima serata su Canale 5 “Baciamo le mani” lascia l’amaro in bocca ai siciliani che ogni giorno lottano contro la Mafia e cercano di costruire una Sicilia migliore.

L’ultima scelta di produzione Mediaset, infatti, scatena un’ondata di polemiche; c’è infatti una parte della popolazione italiana che non si sente più rappresentata dalla televisione, i modelli che vengono proposti risultano deleteri sia per i siciliani, ma in generale per tutta l’Italia.

La Sicilia, territorio, dove si incontrano le più grandi culture antiche(greci, romani, arabi )che hanno donato un patrimonio storico e culturale sconfinato. La Sicilia patria dei più grandi autori italiani come Pirandello, Verga, Quasimodo è la Sicilia dimenticata, mai realmente valorizzata.

Da anni va in scena sul piccolo schermo solamente un’immagine distorta di questa regione, esclusivamente rappresentata come la patria che ha dato i natali alla Mafia, luogo di alta delinquenza, un peso per l’istituzioni, un nemico dello sviluppo economico italiano.

Nessuno dei siciliani vuole rinnegare l’esistenza della Mafia e la lotta continua che lo Stato compie per sconfiggerla, ma sorge spontaneo chiedersi perché le reti Mediaset decidano di mandare in onda solo e soltanto questo lato di una regione dalle mille sfaccettature.

Che sia una scelta politica o una scelta dovuta a preferenze di produzione i siciliani sono realmente stufi di questo modello che viene propinato e infuriano le polemiche sui social network. Si aspetta e si spera in una risposta dei dirigenti Mediaset per le loro scelte.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Netflix e altri colossi stanno sdoganando la pedofilia?

E se diventasse politicamente corretto, usare l’immagine di una bambina come figura provocatoria e sempre …