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Palermo – Ci sono volute 124 donne uccise e 47 ferite solo nel 2012, perché si arrivasse a mettere, nero su bianco, le pene per questi vili assassini.
Dopo una lunga riunione a Palazzo Chigi, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge sul femminicidio. Uscendo dalla riunione, il Ministro Alfano ha dichiarato: “Gli obiettivi sono prevenire i casi, punirli in modo certo e proteggere le vittime”.
Il Primo Ministro Letta, nella conferenza stampa che è seguita, ha chiarito che il decreto anti femminicidio si compone di 12 articoli: “Abbiamo approvato un decreto molto agile – ha detto – che interviene su temi essenziali, quali inasprimento delle pene e tempi ridotti di esame delle cause di giudizio. C’era bisogno nel nostro Paese di dare un segno fortissimo, ma anche un cambiamento radicale sul tema”.
Il decreto contiene anche delle norme contro lo stalking.
Esso contempla l?arresto, per i casi di flagranza di reato, e l?allontanamento del coniuge violento dalla casa. Prevede, inoltre, tempi ridotti per l?esame delle cause di maltrattamento.
Non sono stati presi,però, ulteriori provvedimenti che garantissero maggiormente le vittime dello stalking.
Di fatto oggi, il giudice può impedire ad una persona di avvicinarsi alla sua vittima, ma non è in grado di controllare, se effettivamente, questo osservi il divieto.
Ne avevamo parlato in un precedente articolo, “Lo Stalking… UCCIDE”.
Certo rimane l?amaro in bocca, che per varare un decreto legge, che andava fatto già da tempo, sia stato necessario lo spargimento di tanto sangue.
Giuseppe Morello
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