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L?eredità del male

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L?eredità del male

Vasile Flavio

? 15,00

2010, 256 p., brossura

Zedde Giancarlo

Una storia sapientemente narrata può aiutare qualsiasi lettore ad evadere un po? dalla realtà. Deve sinceramente appassionare, facendoci, come si suol dire, divorare capitolo dopo capitolo, perché abbiamo bisogno di sapere il prosieguo della trama, chi è il colpevole, perché ha fatto quel che ha fatto e come andrà a finire.

L?eredità del male di Flavio Vasile, edito da Zedde Giancarlo, vuole appassionare il lettore con una trama ben congegnata. Nella Germania nazista degli anni quaranta l?ispettore Hans Bauer durante quella che pareva una normale irruzione in casa di un ladro, trova nella cantina uno spettacolo raccapricciante. Di lì seguirà la ricerca di un serial-killer spietato e inquietante, il tutto sull’orlo del precipizio della Seconda Guerra Mondiale.

Una particolarità di questo libro è l?ambientazione: la Germania nazista. Ma ciò che rende il tutto ancora più particolare è il protagonista che, in linea teorica, dovrebbe essere a sua volta nazista. L?autore invece ci mostra come Hans non creda fermamente nel Reich, ma come debba scendere a patti con questo per non avere ripercussioni. Attraverso Hans potremmo far luce su un aspetto che tende ad essere tenuto poco presente: il mantenimento di un nucleo essenziale di umanità di fronte all’ideologia totalizzante e disumana del Nazismo, da parte di chi è tedesco: “prima di tutto siamo uomini, Albert“.

L?atmosfera generale è piuttosto cupa, da buon noir con elementi thriller. Leggendolo sembrerà quasi di vedere le immagini scorrere in bianco e nero come un vecchio film dell?epoca. E in effetti l?autore fa anche per certi versi riferimento alle grandi produzioni hollywoodiane con scene topiche che paiono riprese da un genere preciso di film, come appostamenti in macchina di notte sotto la pioggia, o inseguimenti a perdi fiato nel buio di una villa. Così la lettura viene resa molto divertente: in certi punti sembrerà davvero di trovarsi di fronte ad un film.

L’autore, da buon appassionato di storia, ha studiato bene il periodo in cui ha inscenato la propria storia. Non ci sono incongruenze storiche o errori, come invece potrebbe accadere ad un esordiente che ignorasse l’obbligo di una perizia storica prima di scrivere un romanzo, per l’appunto, storico.

Troviamo molti dialoghi che si alternano a descrizioni di atti. L’autore non si lascia andare a rappresentazioni di luoghi o immagini fini a se stesse. Ciò risulta positivo per la narrazione che, aderendo strettamente alla trama, prosegue dritta e senza fronzoli verso il finale. Inoltre starà al lettore capire i personaggi presenti nel libro: l’autore non si mette spesso a spiegare il perché del loro comportamento o la loro psiche. Egli descrive ciò che loro fanno, poi chi legge ha il compito di interrogarsi e fare le proprie considerazioni.

L’eredità del male è un romanzo appassionante, con una trama che sa coinvolgere fin dalle prime pagine, perché mette in gioco anche il tema esoterico dando al tutto un intrigante inquietudine che sicuramente spingerà il letto ad andare avanti capitolo dopo capitolo.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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