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La pagina “Papa Francesco”, con quasi un milione e quattrocentomila fan è stata rubata e ora posta foto islamiche e bestemmie contro la religione cristiana.
Un fatto grave, sicuramente, che dovrebbe essere risolto dall’azienda Facebook al più presto.
Non è infatti tollerabile che il leader spirituale della religione più diffusa nel mondo venga dileggiato in questa maniera, perlopiù da estremisti islamici proprio quando viene proclamato un califfato islamico sul modello medievale, che minaccia attentati terroristici peggiori dell’Undici settembre.
Da sottolineare comunque che la pagina in questione non è (era) la pagina ufficiale del pontefice, il quale dispone soltanto di un account ufficiale su twitter (@Pontifex), che si declina nelle varie lingue (es. @pontifex_it , @pontifex_fr, eccetera).
Aggiornamento (ore 23): la pagina è stata liberata dagli hacker (probabilmente grazie ad un intervento dall’alto) e ricollocata nelle mani dei precedenti amministratori. Questo il messaggio degli amministratori:
“Buonasera a tutti,
avrete notato che nel pomeriggio di oggi la pagina di Papa Francesco è stata presa d’assalto da alcuni hackers. Possiamo ben immaginare il vostro stupore e sconforto quando improvvisamente avrete cominciato a leggere post in arabo, intervallati da messaggi blasfemi contro la religione cristiana e di incitazione alla guerra santa per la vittoria dell’Islam. Siamo lieti di comunicarvi di esser riusciti a rientrare in possesso della pagina, e che il problema è stato risolto. Quel che è accaduto non è addebitabile alla storica amministrazione di questa pagina, che in ogni caso si scusa con tutti voi per lo spettacolo pietoso.
Da oggi la pagina vedrà rafforzate tutte le misure di sicurezza per far sì che non possa più accadere nulla del genere. Intanto, vi auguriamo la pace del Signore, una dolce notte, e vi chiediamo la preghiera per coloro che si son fatti responsabili di questo gesto offensivo e sconsiderato, perché imparino il rispetto, e trovino quella serenità d’animo che li induca ad abbandonare questo genere di comportamenti.”
