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Papa Francesco pronto a far crollare un altro muro

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La visita di Papa Francesco in Terra Santa sta incominciando ad avere i suoi primi frutti…e che frutti! Abu Mazen e Simon Peres sono stati invitati dal Santo Padre per un incontro di preghiera congiunto in Vaticano. Un atto questo non solo clamoroso ma che ha tutta l’aria di essere la prima pietra, questa volta forse decisiva, nella pacificazione di una terra dilaniata da contrasti e guerre infinite.

Il Papa, dopo aver detto e ripetuto a chiare lettere e senza possibilità di equivoci, che i due stati, quello Israeliano e quello Palestinese, hanno uguale e identico diritto di esistere e di godere la pace all’interno di confini internazionali riconosciuti, ci ha messo, diciamo così, la faccia mettendo casa sua a disposizione dei due rispettivi leader.

Un invito informale ma al tempo stesso ufficiale, semplice nei modi ma altamente impegnativo se pensiamo quale importanza potrebbe rivestire nel processo di pacificazione della zona. L’invito, assolutamente imprevisto e non precedentemente inserito nel comunicato dell’Ufficio Stampa della Santa Sede, è stato fatto da Papa Bergoglio al termine della Santa Messa celebrata all’interno della Chiesa della Natività di Betlemme, di fronte a circa novemila Palestinesi di fede cristiana.

Il Pontefice ha rivolto ad un mondo dilaniato dalla guerra e dagli odi atavici il suo invito semplice ma sorretto dalla forza infinita della Fede e della preghiera, a venire nella Casa di Dio per pregare insieme per la pace. Un invito, in questo caso, che ha come destinatari i due reggitori delle sorti dello Stato Palestinese e di quello Israeliano. L’incontro, che si dovrebbe tenere entro giugno visto che il mandato dello stesso Peres scadrà a luglio, non avrà i contenuti di un vero e proprio incontro diplomatico tra capi di stato ma rivestirà semplicemente la forma di un’umile preghiera in comune rivolta a Dio.

L’evento, che ha tutte le premesse per accadere realmente visto che sia Peres che Abu Mazen hanno già dato la loro adesione, ci fa venire in mente, pur con i dovuti distinguo, quella famosa Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria avvenuta sotto il Pontificato di San Giovanni Paolo II. Un atto voluto dalla Santa Vergine di Fatima e che ebbe effetti incredibili e miracolosi con la successiva caduta del regime comunista nella stessa Russia e in quello che fu il blocco sovietico. L’evento, già di per sé miracoloso, che si terrà in Vaticano fra forse meno di un mese, dimostrerà al mondo intero quanto la volontà di Dio, se invocata da una fede limpida e umile, possa operare incredibili miracoli in un mondo dilaniato dall’orrore e dall’odio che di questo ne è l’inquietante matrice.

L’azione benedetta di Papa Francesco, che continua il percorso già iniziato a suo tempo da Papa Benedetto XVI, non può non farci riflettere sul fatto che al di sopra delle contorte logiche che reggono i meccanismi del dialogo internazionale, esiste l’umiltà degli uomini di buona volontà, quelli a cui gli angeli proclamarono la venuta di Cristo. Vengono in mente i vari e complessi tentativi fatti in passato per dare una logica sistemazione alla Palestina in particolare l’incontro e i conseguenti accordi di Camp David tra l’israeliano Begin e il Presidente dell’Egitto Sadat sotto la mediazione degli Stati Uniti nella persona dell’allora Presidente Jimmy Carter.

Un accordo che mise effettivamente le basi per una razionalizzazione degli interessi e dei rapporti in una delle zone più nevralgiche del Medio Oriente. Allora ci furono tre uomini di buona volontà che si incontrarono formalmente per favorire il processo di pace, oggi ci sono le premesse perché tre uomini si incontrino non per parlare, discutere e fare compromessi, ma semplicemente per pregare insieme. Allora il lento processo di pace avvenne con la mediazione autorevole di un terzo mediatore cointeressato a quella stessa pace, oggi l’incontro si rifarà in un luogo sacro, con la preghiera a fare da collante e con la mediazione di Dio…una bella differenza  se ci pensiamo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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