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Nei Paesi malarici non c’è il Covid? Qual è l’apporto della clorochina?

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E’ un dato di fatto: nelle zone del mondo ove infuria la malaria il coronavirus è [pressoché] assente.

di Maurizio Blondet

L’endemicità è molto alta nel Sud-Est asiatico, altissima nell’Africa Equatoriale (ma non in Sud Africa che è temperato), Brasile settentrionale e Messico meridionale, Guyana  Francese, America centrale. In zone limitrofe, come Cuba, la lotta al plasmodio è una tradizione sanitaria.

I governi stessi consigliano, e pagano al loro personale, i farmaci antimalarici, fra cui la clorochina e i suoi derivati sono massicciamente presenti, ancorché si siano segnalati fenomeni di resistenza del plasmodium a questo vecchio farmaco.

Utile sapere che la ricerca,

per combattere la resistenza dell’agente della malaria a quei medicinali, ha ripreso a interessarsi dell’artemisina, un  estratto dell’Artemisia annua già noto per le sue proprietà di prevenzione della malaria dagli anni ’70, e associato per potenziarne gli effetti ad un antimalarico sintetico, meflochina o – ebbene sì – idrossiclorochina o simili, persino l’antico chinino (Quinimax nome commerciale). Anzi: dal 2001 la terapia combinata di artemisia (ACT) è il solo trattamento raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tuttavia i medici francesi operanti in zone malariche tropicali ancora prescrivono (e adottano per sé ) la clorochina (Novaquine) come profilassi.

Quasi tutti gli antimalarici in uso (salvo la doxiciclina, un antibiotico) sono anche anti-parassitari, vermifughi, tutti massicciamente ingeriti  dalle popolazioni nell’area del paludismo; come l’Ivermectina, “un vecchio farmaco utilizzato per una vasta gamma di infezioni parassitarie e, in anni più recenti, con più ampie potenziali indicazioni, si è dimostrata efficace nel ridurre la carica virale del 99,98% in 48 ore in cellule coltivate in vitro infettate da SARS-CoV2” (ARS Toscana).

L’esempio del Sud Africa è significativo

non è malarico (salvo alcune zone del Natal) e nemmeno usa la clorochina: conta un numero di morti per Covid ogni 1.000.000 di abitanti paragonabile all’Europa, vale a dire dieci volte di più che nei paesi della paludosi più a Nord.

Nessun paese della fascia malarica in Africa ha più di 5 o 6  morti di covid ogni 100.000 abitanti. In Sud America la malaria praticamente non esiste o non esiste più che in pochi paesi, e non ci sono dottori che sfidino  il divieto dell’idrossiclorochina sancito dall’OMS. Risultato: il record appartiene al Messico con lo stesso tasso di mortalità della Francia, 89 ogni 100.000 abitanti. La Colombia sfugge per lo più alla malaria ma non al covid (77 morti ogni 100.000, lo  stesso per il Perù (114). Non c’è  malaria in Cile, ma per covid  84 morti ogni 100.000.

In Messico, è eloquente il contrasto tra Città del Messico senza malaria (e senza clorochina) con la regione del Chiapas. Quest’ultimo sembra immune al Covid; la popolazione combina l’antimalarico e ha ricevuto una massiccia distribuzione di ivermectina.

Le regioni  malariche dell’ America centrale?

La malsana Haiti, 2 morti ogni 100.000, Cuba 1.2, Venezuela 3. Gli altri paesi hanno comunque due-tre volte meno decessi da Covid rispetto al vicino  Messico: Honduras 30, Belize 47, Costa Rica 37, Repubblica Dominicana 22, El Salvador 18, Guyana 18, Guatemala 25.

Il Sud Est Asiatico presenta più di un mistero.

Come mai il superpaludoso Vietnam (delta del Mekong) ha la stessa refrattarietà al Covid di Taiwan, temperata eppure senza corona? Cosa prendono i taiwanesi per avere una incidenza al corona che è una frazione di quelle Usa ed Europa? Come mai il Bangladesh (delta del Gange-Bramaputra: ci sono stato e vi posso assicurare che è una immensa, mostruosa palude malarica) ha meno incidenza dell’India?

Dappertutto in questi paesi sono ampiamente utilizzate anche sotto la forma di medicina tradizionale l’artemisina; e l’ivermectina è ampiamente prescritta, o un qualche altro anti-malarico riconducibile alla clorochina.

Qui una tabella “selvaggia” di ciò che è risultato utile nella pratica. Interessante l’elenco delle sostanze che aiutano nella profilassi (per-infection): dall’aspirina alla viatmina D, dall’acetilcisteina (Fluimucil) allo zinco.  Da nessuna parte appare la “terapia  Speranza”: solo  tachipirina e aspetta di soffocare.

 

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