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Covid 19: mediaticamente terrorizzati

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Cresce il clima di terrore a cui siamo sottoposti giornalmente dalla tirannia dei media diventati ormai la gran cassa e lo strumento scodinzolante di chi ha solo lo scopo di terrorizzarci con tutti i mezzi possibili.

Il virus del Covid 19 è reale e nessuno, a meno di non essere minorato mentalmente, si sognerebbe di negare quello che è evidente a tutti. Il problema è semmai legato al clima di terrore, al tentativo ormai quasi imbarazzante di ingigantire più che si può un problema reale ma non apocalittico così come continuano a volerci fa credere il Governo con il “Comitato tecnico scientifico” al seguito e dulcis in fundo la quasi totalità dei media.

Il Covid 19 può provocare in circa il 3-4% dei casi , concentrato soprattutto nella popolazione in là con gli anni e con patologie importanti pregresse, le complicazioni anche letali legate alla polmonite interstiziale, e questo è un dato di fatto ormai incontrovertibile.

Se confrontiamo però questi dati con quelli relativi alle malattie oncologiche come il cancro ai polmoni, il cancro al pancreas, allo stomaco e via dicendo il covid e le sue pur temibili conseguenze impallidiscono letteralmente e quasi scompaiono.

Sono settimane ormai che i membri, sempre del comitato di cui sopra, continuano ad urlare al megafono l’ormai imminente seconda…o terza…ormai ne abbiamo perso il conto, ondata catastrofica che ci seppellirà sotto una montagna di bare, di terapie intensive collassate e di ospedali ridotti a lazzaretti di stampo manzoniano.

Eppure guardando i dati

che ci vengono snocciolati giorno per giorno di tutto questo, stranamente non c’è ancora traccia. Continuiamo a navigare tra diecimila e diciottomila nuovi contagi al giorno con percentuali di positivi rispetto ai tamponi che può variare, in modo che a noi sembra assolutamente casuale, tra il 10 e il 15/16% con una media che si aggira intorno all’11/12%. Ovviamente la stragrande maggioranza di questi cosiddetti “colpiti” dal Covid è totalmente o, al limite, paucisintomatica, espressione che qualcuno ha preso dal Latino e che ci è diventata ormai familiare.

Le persone, per lo più anziane, costrette ad essere ricoverate in ospedale e nei casi più gravi in terapia intensiva si aggira intorno al 5/6% del totale dei positivi. Se queste sono cifre da farci gridare al panico, all’apocalisse imminente lo lasciamo decidere al buon senso e all’intelligenza degli Italiani.

A tutto questo ovviamente si aggiunge la connivenza, ma sarebbe meglio dire la “complicità” di tutti quei media, carta stampata o televisione, che riceveranno,  in base ad un recente decreto, un bel po’ di soldini per fare da cassa di risonanza al governo. Costoro non  perdono occasione per instillare terrore, paura e panico tra la gente, come se fossimo tutti topi ammaestrati, cavie da sedare e da condizionare psicologicamente.

Uno di questi

ben noto ai navigatori mediatici, ieri ad esempio diceva a caratteri cubitali: “Aumentano morti e contagi“. Il sottoscritto ovviamente è andato ad appurare quanto di vero ci fosse in tale drammatica notizia e alla fine ha scoperto, leggendo i dati, che l’andamento dei cosiddetti positivi continua a rimanere stabilmente attorno al trend di cui abbiamo parlato sopra. Le terapie intensive continuano ad avere scarti, in positivo o in negativo, attorno a qualche unità, così come i ricoveri in ospedale che un giorno registrano magari un centinaio di ricoveri in meno e l’altro qualche decina in più.

I morti possono avere un andamento più oscillante anche perché si tratta sempre comunque di persone ricoverate in ospedale forse da più di un mese e quindi si riferiscono a criticità esistenti non certo da ieri.

Quindi a che scopo fare un titolo fuorviante e intimidatorio come quello se non per continuare a instillare insicurezza e terrore tra la popolazione? Stamattina quando sono uscito per comprare il giornale ho visto esposta fuori dall’edicola la locandina di un giornale locale della Brianza che, riferendosi ad una cittadina della provincia di Como, diceva a caratteri cubitali che un abitante su venti è stato colpito dal Covid. Ora basterebbe analizzare il contenuto di questo autentico grido di paura per smontare pezzo per pezzo quanto l’incauto giornalista ha scritto. Ora se facciamo i conti…un cittadino su venti equivale alla cifra “apocalittica”  del 5% della popolazione che, tradotto in termini reali, significa anche che il 95% della popolazione della bella cittadina del comasco, che conta quasi quarantamila abitanti, risulta ad oggi indenne dal Covid.

Per giunta da quel 5% lordo

bisognerebbe togliere almeno il 90% caratterizzato da asintomatici o poco sintomatici ovvero di chi al massimo ha avuto qualche linea di febbre, raffreddore e tosse e che dopo una settimana è guarito perfettamente ma che il nostro scrupoloso cronista definisce “Colpito da Covid“. Ora il 5% di una popolazione pari a circa quarantamila persone equivale a più o meno duemila persone. Di queste, tenendo conto sempre dei  dati a nostra disposizione e della media in Lombardia, sarebbero state ricoverate in ospedale in condizioni serie o gravi non più del 10% ovvero circa duecento persone, parliamo ovviamente sempre della cittadina in questione e non dell’intera provincia di Como.

Ora potete constatare come scrivere che un cittadino su venti è stato colpito da Covid sia soltanto un modo furbesco e forse anche studiato a tavolino per spaventare e basta. Lo stesso giornalista avrebbe potuto benissimo limitarsi a scrivere che il 5% dei cittadini era stato colpito da Covid, così avrebbe fatto sicuramente un miglior servizio di informazione ma avrebbe fatto sicuramente meno presa e venduto qualche copia del giornale in meno e forse avrebbe avuto qualche lavata di capo in più dal suo caporedattore…meditate gente meditate, ma soprattutto incominciate a ragionare con la vostra testa.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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