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La presa in giro della prevenzione serena

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La parola “cancro” all’inizio del terzo millennio, è ancora in grado di provocarci un moto di paura e di sgomento, un argomento che cerchiamo di tenere nelle pieghe del nostro inconscio per non esserne condizionati se non addirittura psicologicamente travolti. Arrivato fatidicamente alle soglie della terza età, quella in cui, stando almeno alle statistiche, è più facile ammalarsi del male del secolo, il sottoscritto cerca disperatamente di non pensarci e di tirare, come si dice a campà, per non esserne psicologicamente “trafitto”. Insomma tiro dritto non prima di aver riposto in un angolo oscuro della mia mente ormai obnubilata dall’età avanzante la paura di stendere le cuoia a causa di una diagnosi infausta.

 

La Medicina continua a ripeterci con toni trionfalistici che la ricerca è andata avanti e che rispetto solo a quarant’anni fa sono stati compiuti passi da gigante nella cura dei tumori e che quindi ora come ora la parola cancro non vuol più dire condanna inappellabile come appunto succedeva qualche decennio orsono. Peccato che questa affermazione, che vorrebbe trasmetterci serenità e un certo senso di appagante sicurezza, nasconda un grande e drammatico equivoco di fondo: di male curabile si parla solo e soltanto nel caso di una sua scoperta e diagnosi il più possibilmente precoce. Insomma la cura del cancro è sempre più possibile solo e soltanto se effettuata nell’ambito di una prevenzione a cui con una certa enfasi hanno dato l’aggettivo di “serena“. Se invece così non è, gli attuali protocolli di cura del cancro rispetto a cinquant’anni fa sono solo in grado di darti qualche mese-anno in più di sopravvivenza e poi stop.

 

Quindi, tradotto in termini pratici, se il grande male viene scoperto quando ci sono già i sintomi, che poi di solito è la norma, ragazzi miei, fate pure testamento e mettete un bel pietrone sulla vostra esistenza perché siete spacciati così come lo eravate appunto cinquant’anni fa. Il bello di tutto questo è la presa per i fondelli che il Servizio Sanitario Nazionale, ma ci consoliamo perché le cose avvengono così anche nel resto del mondo, continua ad operare con umana sollecitudine nei confronti di noi cittadini-pazienti-contribuenti. Un Servizio Sanitario Nazionale che continua a vele spiegate a darci messaggi rassicuranti e mielensi al tempo stesso sulla necessità di darci a tempo pieno, perché di questo si tratta, alla prevenzione serena, (sic!) perché in questo caso la vittoria sul cancro sarebbe quasi sicura.

 

Ed è proprio qui che sta il grande equivoco di fondo: dai vari specialisti si fa grande opera di informazione per raccomandare quella che poi sarebbe una…semplice operazione da fare una volta all’anno con uno screening facile e agevole e…tutto risolto. Ma dove?! Il cancro non colpisce purtroppo un solo organo ma tutta, proprio tutta la miriade di organi più o meno piccoli, più o meno fondamentali che costituiscono il nostro assai complesso organismo. Ma partiamo subito da un esempio concreto che servirà a spiegare la gravità della presa in giro che la scienza medica sta operando nei nostri confronti con l’avvallo più o meno interessato dei media.

 

Partiamo dallo screening di massa delle donne per la prevenzione del tumore del seno. Giusto, sacrosanto: il tumore del seno prima si scopre e più le possibilità di guarigione aumentano… peccato che, una volta fatta la mammografia, la stessa povera donna non possa esimersi dal fare anche un bel Pap test perché ad essere colpiti dal tumore potrebbero anche essere l’utero e le ovaie. Tutto a posto ora? Ma dove!? Perché ad essere precisi, sempre la stessa donna non potrà dirsi al sicuro dal cancro: a questo punto è assolutamente necessario che la stessa si sottoponga ad una bella colonscopia perché il tumore del retto-colon colpisce ogni anno migliaia di persone maschi e femmine, senza distinzione di colore della pelle (vedi melanomi), sesso, e…condizioni sociali.

 

Bene, fatta la colon scopia, come non esimersi ora dal fare anche una bella tac al fegato e una gastroscopia allo stomaco? Anche questi due organi sono purtroppo tra quelli più colpiti a causa forse di un’alimentazione che proprio sana non lo è più ormai da decenni. Fatto… ora la stessa donna di cui sopra sarà a posto e…serenamente adagiata nella certezza di aver fatto tutto quello che era nelle sue possibilità per non ammalarsi di cancro? No!!! A questo punto, fatti gli esami di cui sopra, come non effettuare anche la tac  e una lastra alla vescica, un tumore che è in aumento rispetto anche solo a venti anni fa e che sa essere devastante come e più degli altri. Finito? Purtroppo no perché una bella lastra ai polmoni va comunque fatta: il tumore del fumatore non è più infatti solo tale ma interessa l’intera popolazione a causa dell’aria inquinata che siamo costretti a respirare e anche questo va assolutamente diagnosticato in tempo per evitare altrimenti quella che sarebbe una condanna a morte quasi inappellabile.

 

Basta così? E no perché la stessa povera…povera donna non potrà a questo punto esimersi dal fare una bella visita specialistica dermatologica onde fare una diagnosi precoce del melanoma, un tumore che, a causa del buco dell’ozono, è diventato un killer tra i più spietati che si conoscano e che deve essere diagnosticato quando il neo, tutti ne abbiamo a decine-centinaia, incomincia a modificarsi anche in modo quasi impercettibile. Bene, fatto anche questo controllo, che va ripetuto almeno ogni anno, la stessa donna di cui sopra dovrà fare gli esami diagnostici per evidenziare lo stato del suo pancreas perché, va detto, il tumore al pancreas è il peggiore che vi può capitare e ha una mortalità altissima: in questo caso l’unica possibilità di salvezza è quella di poterlo scoprire un… secondo dopo la sua prima duplicazione cellulare.

 

Ma andiamo avanti…non penserete mica che la suddetta martire di cui sopra sia ora al sicuro da ogni aggressione e possa dormire diciamo sonni tranquilli?! Purtroppo no, ci siamo dimenticati che la stessa dovrà, sempre per l’inquinamento di cui sopra e anche se non fuma, fare un bel controllo del suo apparato laringo fonetico: il tumore della laringe, della faringe, della trachea e mettiamoci pure quello del cavo orale e delle mucose del naso mietono ogni anno centinaia, forse migliaia di vittime nel nostro paese ed è legato non solo al fumo e all’inquinamento, anche se indiretto e indotto, ma anche ad un consumo di alcool elevato e la soglia del pericolo è molto variabile e cambia a seconda del soggetto interessato.

 

Bene, tutto ok? Ancora no perché, data l’incidenza non indifferente dei tumori del cervello, la donna di cui sopra dovrà ora fare una bella tac al suo organo pensante per vedere se questo è già stato per caso attaccato da un tumore che nelle fasi precoci non da alcun segno né disturbo ma, se preso tardi, non lascia lo stesso alcuna speranza. Fatto? Bene…ci siamo dimenticati di fare un bello screening alle ossa perché l’osteo sarcoma è in aumento pure nelle fasce di età più giovani e anche questo, se non diagnosticato in tempo, non ti lascia speranze. Bene a questo punto cosa ci manca? L’esame del sangue da fare almeno ogni sei mesi onde evitare di accorgersi troppo tardi di essersi ammalati delle tante forme di leucemia e mieloma che affliggono il sistema sanguigno dell’umanità senza distinzione di età, sesso e, sembra, condizioni ambientali.

 

Fatto….ora la poveretta di cui sopra, alla fine di questo assurdo calvario in cui la stessa è stata rivoltata come un calzino usato e durante il quale ha avuto modo di sorbirsi le lentezze burocratiche del nostro sistema sanitario e…decine e decine di chilometri di coda paziente ai vari sportelli e davanti ai vari ambulatori di turno, può dirsi sicura dall’aggressione del cancro? Purtroppo la risposta è sempre no perché l’analisi che abbiamo effettuato riguarda solo i tumori più diffusi dei quali forse ne abbiamo dimenticato qualcuno, vedi il melanoma della retina per il quale ci vuole il controllo dell’oculista. Esiste anche un tumore raro dell’organo cardiaco e quindi anche in questo caso occorrerebbe, per essere al sicuro, fare una bella ecografia al cuore. Bene tutta questa prolusione per arrivare alla conclusione, che non può che essere realista più del re, che allo stato attuale la prevenzione tanto sbandierata non può essere praticata perché dovremmo passare ogni settimana, sono più di cinquanta in un anno, in un day hospital a farci analizzare al microscopio. Non occorre essere medici per capire che questa storia della prevenzione è una bella presa per il fondo schiena perché è…umanamente impossibile se non limitatamente ad uno o due organi…il che diminuirebbe l’incidenza della mortalità non più di qualche misero punticino in percentuale, una goccia nel mare magnum dei decessi per questa ancora terribile “pestilenza”.

 

Dimenticavamo: se siete maschietti avete da fare anche il controllo importantissimo della prostata e dei testicoli, anche questi possibili e inermi vittime del cancro, vedi il ciclista americano Armstrong…per non parlare del controllo ai reni finché siete in tempo…perché anche questi sono perfettamente aggredibili dal tumore e la diagnosi deve essere effettuata prima possibile. E’ meglio che ci fermiamo qui anche perché, per fare un quadro completo dei tipi di tumore esistenti, occorrerebbero centinaia di pagine e la consulenza di un medico, possibilmente oncologo: vi basti sapere che, adesso come adesso, l’unica possibilità di guarigione dal cancro, se…ovviamente non volete passare i quattro quinti della vostra esistenza nei corridoi delle varie strutture sanitarie nell’affannoso tentativo di prevenirlo, è lasciata alle…vostre preghiere…preghiere da fare coscienziosamente ogni mattina che vi svegliate ricordandovi anche di…ringraziare il buon Dio se fino ad ora siete stati graziati dal cancro. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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