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Sanità pontina: un flop tra conferenze e blitz

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Finalmente hanno trovato la via giusta per risolvere i problemi della sanità pontina: una bella conferenza dei sindaci, tutta gente che naturalmente finora non sapeva niente di quello che accadeva negli ospedali che esistono nei territori comunali di loro competenza. Come diceva Bettino Craxi, quando non si vuole affrontare un problema vengono organizzate commissioni ad hoc. Uno che avrà fatto tante scelte opinabili, ma che almeno in questo caso ci ha azzeccato. Insomma, la conferenza è un modo come un altro per lavarsene le mani, rinviare i problemi per non affrontarli. D’altronde come potrebbero fare altrimenti Di Giorgi & company, nel tentativo di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alle loro responsabilità?

Abbiamo sentito parlare Zingaretti e i suoi degni compari di giunta regionale di “case della salute” come una via d’uscita rispetto alle tante emergenze. Una “casa della salute” è stata inaugurata nel comune di Sezze, quello presieduto dal democratico Andrea Campoli, uno che di inaugurazioni se ne intende, come quella sulle ceneri del vecchio ospedale, costato milioni di euro. L’unico risultato è che i servizi, per quanto possibile, sono peggiorati e tutto quello che veniva sbandierato come conquista dei cittadini si sta rivelando più che un flop, una possibile truffa alla Totò.

Si sono spesi altri centinaia di migliaia di euro per lavori su lavori già effettuati, ma per una semplice ecografia le liste di attesa sono anche più lunghe di prima. Intanto chi ci guadagna continua ad essere la sanità privata, perché “o ti mangi questa minestra, o ti butti dalla finestra”. Gli stessi promotori della “casa” hanno cominciato a prendere le distanze da un’operazione che sa tanto di fumo negli occhi e presa per i fondelli. La verità, ormai agli occhi di tutti ma che ci preme tornare a sottolineare, è che si sono create e si continuano a favorire condizioni che consentono ai privati di gestire la salute della gente in regime di quasi monopolio, con una sanità pubblica ridotta all’osso da una politica che l’ha divorata a propri fini, che non è in grado minimamente di essere competitiva.

D’altra parte come è concepibile una sanità pubblica “governata” e comunque condizionata da personaggi riconducibili ad associazioni industriali o imprenditoriali? La sanità pontina è lo specchio di quella nazionale, anzi di più. Qui è stata eletta una senatrice del M5S, Ivana Simeoni, madre del deputato M5S Cristian Iannuzzi nonché, soprattutto, operatrice da anni del 118 locale, che per verificare la carenza degli organici medici ed infermieristici e quella dei pronti soccorsi è stata “costretta”, tempo fa, ad effettuare un blitz con il suo figliolo, strombazzato ai quattro venti.

Come se si fosse trattato di una qualsiasi cittadina che ha appena saputo che al S. Maria Goretti di Latina si fanno anche giornate di attesa per essere visitati. 

 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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